NEIL YOUNG (On The Beach / American Stars and Bars) /
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  Recensione del  31/03/2004
    

Dopo anni di tira e molla, finalmente il canadese ha deciso di ripubblicare due dei dischi che ancora mancavano all'appuntamento del CD. Per la verità l'operazione è incompleta in quanto mancano sempre Times Fades Away, dal vivo, e la colonna sonora di Journey Thru the Past. Ma è il minore dei mali. On The Beach è un grande disco, uno dei suoi migliori in assoluto. Sottostimato al tempo della sua pubblicazione, 1974, ha subito una enorme rivalutazione.
Un po' quello che è successo a Tonight is the Night che, al contrario di On The Beach, è stato riedito quasi subito in CD. Non si sa bene per quale ragione Young abbia lasciato un disco di questo valore lontano dal mercato per così tanto tempo. Ma ora ha finalmente dato l'assenso alla pubblicazione in CD. Non ci sono bonus tracks, su nessuno dei quattro. On the Beach, risentito oggi, è un disco di grande bellezza, intenso, triste, profondo.
Young lo ha inciso con pochi musicisti ed il suono è semplice e diretto. L'album contiene almeno quattro canzoni straordinarie. Il rock diretto e pulsante di Walk on, la splendida ballata notturna Ambulance Blues, la cui bellezza è ingigantita dall'uso del violino di Rusty Kershaw e della fisarmonica di Neil, la struggente ballata desertica On The Beach, segnata dalla batteria di Ralph Molina e dal piano di Graham Nash. Ed ancora Revolution Blues, con Rick Danko e Levon Helm, la dolce Motion Picture e la selvaggia interiorità di Vampire Blues.
Il termine blues appare molto in questo album, a conferma dello struggimento dell'artista, della sua visuale critica nei confronti della società, della sua solitudine nei confronti dei colleghi. Un disco che, a quasi trenta anni di distanza, mostra l'enorme talento del canadese. L'altra ristampa è di valore inferiore, ma American Stars and Bars (1977) ha più di un punto a suo favore. Contiene la stupenda cavalcata elettrica di Like a Hurricane, uno degli highlights negli anni a venire nei suoi concerti. Quindi alcune ballate di sapore agreste, ma di buon valore, come Homegrown, Saddle Up Palomino, The Old Country Waltz, Hold Back the Tears e Stars of Bethlehem.