Uno dei grandi dischi rock degli anni settanta rimane
Night Moves di Bob Seger. Il rocker di Detroit che, oggi se lo ricordano in pochi, ha insegnato molto al Boss, stava vivendo la sua primavera migliore. Sull'onda dei riconoscimenti della critica per
Beautiful Loser e grazie al successo straordinario del possente doppio dal vivo
Live Bullet, Seger era tornato in sala per registrare il disco che lo avrebbe definitivamente portato in cima alle preferenze del pubblico americano. Anche se
Stranger in Town (1978) ha venduto di più,
Night Moves rimane l'archetipo del suono di Seger. Dalla canzone iniziale, una sorta di inno personale,
Rock and Roll Never Forgets (Il rock and roll non dimentica mai) alla seguente
Nigth Moves, una delle rock ballads più belle di sempre, si spiegano sia il successo dell'autore che la sua straordinaria vena musicale.
Un disco abbastanza breve, solo 37 minuti, ma che non getta una sola nota al vento. C'è il rock duro e vitale (
The Fire Down Below), la ballata cittadina (
Sunburst, già con il piano in evidenza), le radici country e blues (
Sunspot Baby) e la definitiva consacrazione di
Mainstreet. Rock popolare nella sua accezione più pura:
Mainstreet è una ballata che Springsteen avrebbe voluto scrivere, è intensa, vera, vitale, sprizza energia ma ha un velo di malinconia che la avvolge dall'inizio alla fine.
Un grande disco, anche in forza della triade conclusiva, il rock di
Come to Poppa, la ballata
Ship of Fools e la ruvida
Mary Lou, cover di un brano del 1955 di Young Jessie. Seger sa rendere alla perfezione l'anima rock della sua musica: brani duri e vibranti e ballate di grande spessore.
Le due facce del rock, quello vero, quello che oggi un po' ci manca. Rimasterizzato dalla Capitol Usa nel 1999.