JOHN HIATT (Bring the Family)
Discografia border=Pelle

        

  Recensione del  30/04/2004
    

Questo è un sogno e la fine di un incubo. E' anche il disco più bello e soddisfacente di uno dei grandi autori del rock contemporaneo ed è stato registrato in soli quattro giorni a Los Angeles con una band da sogno, una dream band che ognuno vorrebbe avere almeno una volta nella vita, e segna la fine di un incubo per il suo autore che, proprio in questo periodo, usciva da un momento tragico della sua vita, un momento che avrebbe potuto troncare la sua carriera artistica.
Forse per questo le canzoni sono tese e forti, pieni di rabbia e di convinzione. In seguito John ha fatto altri dischi di valore, cominciando dal seguente Slow Turning per arrivare al recente Beneath This Gruff Exterior, ma Bring the Family rimane il suo capolavoro. La Dream Band: Ry Cooder chitarra solista (raramente ha suonato con questa rabbia ed intensità), Nick Lowe basso e Jim Keltner batteria. Poi i quattro hanno tentato di rifare il sodalizio con il gruppo Little Village, ma la reunion non ha funzionato.
Bring the Family è un disco straordinario, in primo luogo perché contiene alcune canzoni memorabili (Thank You Girl, Have a Little Faith in Me, Thing Called Love, Memphis in the Meantime, Lipstick Sunset, Tip of my Tongue), ma anche perché ha un suono formidabile. D'altronde Ry Cooder e John Hiatt sono due tra i migliori musicisti della nostra epoca e Lowe e Keltner due sidemen fuori dall'ordinario: quattro grandi al servizio di una serie di grandi canzoni. Cinque stelle minimo. Rimasterizzato nel 2003 e ripubblicato in Super Audio CD ibrido.