TODD SNIDER (Near Truths and Hotel Rooms)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  31/03/2004
    

La parabola di Todd Snider è esemplare: all'epoca dei primi due dischi, e in particolare di Songs For The Daily Planet, sembrava veramente rappresentare il futuro del rock'n'roll dopo i vari John Mellencamp, Tom Petty, Steve Earle, Bruce Springsteen. Poi qualcosa è andato storto, la rock'n'roll band che lo seguiva si è dissolta, i suoi contratti pure e se non fosse per John Prine e il suo manager, Al Bunetta, il suo nome sarebbe da aggiungere all'elenco dei rock'n'roll songwriter scomparsi o quasi: Will T. Massey (il rimpianto maggiore), Michael McDermott, Doc Lawrence (un disco bellissimo e poi il niente), Billy Falcon.
Tempi difficili per i duri dal cuore tenero, e Todd Snider sembra aver trovato il suo rifugio ideale nella Oh Boy Records, l'etichetta, appunto, di John Prine che è stato uno dei primi a capire l'involuzione del rock'n'roll business: indipendente ante litteram, ha potuto così evitare il tracollo e i fallimenti dell'industria discografica e, oltre a garantirsi i propri dischi, è diventato un punto di riferimento, una sorta di ultima spiaggia per songwriter di talento, come R.B. Morris e lo stesso Todd Snider.
Il quale ha trovato in John Prine una sorta di mentore e di padre putativo: in tempi recenti il feeling, solido e costruttivo, ha generato New Connection e, oggi, questo live acustico dal titolo enigmatico: Near Truths And Hotel Rooms. Curiosamente, si comincia proprio dove finiva il periodo delle luminarie e del rock'n'roll, ovvero con Tension, quella "sceneggiatura esistenziale", come l'ha chiamata lui all'epoca, che concludeva Step Right Up.
Una grande canzone, che in questa versione diventa anche una sorta di talking blues acidissimo, dove Todd Snider ne ha per tutto e tutti, compresa una piccola citazione di Bob Marley. Lo show decolla subito e anche nella versione per sola chitarra e voce, Todd Snider si conferma un performer dalle grandi qualità: mantiene alto il livello di attenzione di un pubblico già partecipe aggiungendo commenti e racconti alle canzoni, non perde un colpo con la voce, è divertente e caustico nello stesso tempo.
Il repertorio spazia tra tutti i suoi dischi: c'è una rocambolesca versione di Talking Seattle Grunge Rock Blues, uno dei suoi cavalli di battaglia, diverse riprese da New Connection (ivi inclusa la geniale Statistician's Blues) e una memorabile versione di Easy Money che sembra uscire da Nebraska e non solo perché è unplugged. Un buonissimo disco, forse un po' troppo lungo (settantacinque minuti in tutto, e Beer Run è ripetuta un paio di volta) che, pur mostrando un Todd Snider in forma e pieno di energie, non aggiunge nulla di più alla sua storia.