UNCLE TUPELO (Anodyne)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  31/03/2004
    

Con il senno di poi questo disco, il canto del cigno della band, si è rivelato l'album più completo e maturo. L'album presenta un perfetta simbiosi sonora tra rock e radici, più che in ogni disco precedente. Infatti è stato registrato in Texas in un momento particolarmente caldo e creativo della breve vita della band, con ospiti di riguardo in studio ed una produzione molto più curata.
Lo si percepisce sin dalle prime note della splendida ballata Slate, uno dei brani cardine della band, dalla brillante Acuff-Rose (dedicata al più famoso duo di autori country, Roy Acuff e Fred Rose), dal rock deciso (ma senza influenze punk) The Long Cut. Il disco prosegue su questa via inanellando una serie di grandi canzoni: Give Back the Key to My Heart in cui Doug Sahm (che è l'autore del brano) si divide la parte di voce solista con Jeff Tweedy, Chickamauga (una gemma di Farrar), New Madrid (un altro piccolo classico).
Non c'è una canzone sottotono ed il suono della band è al top (l'album è stato registrato dal vivo in studio). C'è ancora tempo per qualche grande canzone: Steal The Crumbs, la languida Anodyne, il country rock elettrico di We've Been Had, l'evocativa Fifteen Keys. Anche questa ristampa, curata dalla Rhino (il disco era stato edito dalla Warner) contiene cinque bonus tracks. Tre canzoni registrate in studio e due dal vivo.
C'è un rimpianto per i brani live che sono tratti da un rarissimo EP, The Long Cut + Five Live: a questo punto non valeva la pena di metterli dentro tutti e cinque? Comunque le tre canzoni di studio valgono il prezzo richiesto. Stay True è un brano rock robusto scritto da Farrar mentre Wherever è una toccante ballata di Jeff Tweedy. Un cenno a parte per la rilettura di Are You Sure Hank Done it This Way di Waylon Jennings, dove Joe Ely canta come solista con la band che gli va dietro alla grande. Joe mi aveva detto, alcuni anni fa, di avere inciso diverse canzoni coi ragazzi, ma mi aveva anche confessato di avere cantato male, perché non era in grande forma.
Se questo si chiama cantare male…
Chiudono il Cd, confezionato in modo lussuoso (come tutti gli altri) in versione digipak con un corposo libretto con testo e foto inediti, due canzoni dal vivo. Una tirata Truck Drivin' Man, l'inno dei camionisti americani, ed i sette minuti della jam che ha come tema Suzie Q, che i più vecchi di noi ricordano già nel repertorio dei Creedence.