UNCLE TUPELO (No Depression)
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  Recensione del  31/03/2004
    

Se questo album, edito nel 1990, non è stato il primo a mischiare country e punk (Jason and the Scorchers lo avevano fatto vari anni prima) ha però consegnato un suono che metteva assieme i due generi, così lontani, e li fondeva in una miscela piena di energia, creativa e geniale. Un suono pieno di furore e passione, colto e primitivo, che prendeva ispirazione dalla Carter Family e dagli Husker Du ma che non lasciava separati i due stili. Sintomatica in questo senso è Whiskey Bottle dove il suono country viene assalito da entrate di chitarra potenti, ma anche Train o Factory Belt .
Steel guitar e chitarre elettriche, mandolino e violino, a contatto con una sezione ritmica dura come l'acciaio. Un disco che ancora oggi suona attuale, quasi fosse stato inciso solo da qualche settimana. Il rock duro di Outdone fa da spalla al country rock vibrante di Graveyard Shift, con stacchi chitarristici potenti, la turgida bellezza di No Depression (un brano della Carter Family) fa il paio con l'evocativa Life Worth Livin'.
Un disco intenso e diretto, fresco e creativo, che mostra ancora oggi la vitalità di questi tre ragazzi venuti dalla campagna, ma con le idee chiare ed un suono personale già plasmato. So Called Friend è una classica ballata di Farrar mentre l'onore della chiusura va alla splendida rilettura di John Hardy (scritta da Huddie Leadbetter alias Leadbelly.
La riedizione della Legacy presenta ben sei bonus tracks. Blues Die Hard, un demo registrato a casa ma già con l'ossatura della canzone definita, la rara Won't Forget, la splendida cover di Sin City dei Flying Burrito Bros di Gram Parsons, la meno nota Left in The Dark e due demos di studio delle due canzoni migliori dell'album: No Depression e Whiskey Bottle, che suonano differenti dalle versioni originali (sono entrambi della Carter Family).