Quinto album per il cantautore texano che, solo qualche anno fa ('94), aveva esordito alla grande con lo splendido
Songs For The Daily Planet. Ora quel cantautore non c'è più, al suo posto abbiamo uno storyteller moderno, sempre abbastanza sarcastico (come dimostrano
Beer Run, Vynil Records, Statistician's Blues) ma che però non ha più quella voglia di trasgredire. Snider, che è finito con l'etichetta di John Prine, sta percorrendo la strada del suo boss. È diventato un cantautore di stampo classico, a metà tra la tranquillità di Jerry Jeff ed il sarcasmo di Prine: mancano però la sua forza dirompente, il suo carattere bizzarro, la sua voglia di uscire allo scoperto.
Todd Snider si è inquadrato come cantautore.
Tradizionale, bravo e disciplinato, ma le canzoni geniali dei primi dischi sono assenti in questa nuova veste. Il suo songwriting, prima ignorato, è ora riconosciuto visto che le sue canzoni sono state rifatte da diversi musicisti (JJ Walker, Jack Ingram, Mark Chesnutt, Charlie Robison, Rick Trevino, BR5 49, Terry Mc Millan etc), e questo è un bene, gli porta soldi e gli da fiducia. Quindi Snider affronta la sua carriera con uno spirito diverso, anche se bagliori del vecchio stile fanno capolino qui e là, come nella divertente ma grintosa
Vynil Records, ode al vecchio vinile. Per questo album il nostro si accompagnare da Jason Wilber, Will Kimbrough, Dave Jackson, Paul Griffith, Kim Richey. Il suono è più orientato verso la ballata roots con motivi di estrazione anche country, come la cantilena
Beer Run, costruita sullo stile di una square dance.
Il disco è comunque godibile e anche superiore al precedente
Happy To Be Here, in quanto contiene almeno quattro se non cinque canzoni di spessore. L'evocativa
New Connection, una buona composizione di Todd, permeata di struggente tristezza ma dotata di una melodia che entra sin dal primo ascolto.
Crooked Piece of Time scritta da
John Prine, con lo stesso Prine che si alterna alla voce solista. Bel brano, tipico del grande cantautore, rivisto incamera elettrica ma non molto distante dall'originale. La dolce ballata
Anywhere, che ci presenta uno Snider intimo e abbastanza ispirato. L'atipica
Stuck All Night, una sorta di rag-blues-country song dotata di liriche pungenti e di una musicalità non usuale.
Il country old fashioned di
Statistician's Blues, Texas song d'altri tempi, con il passo tipico dei grandi del Lone Star State. In chiusura due belle canzoni.
Class of '85, ballata eterea e sospesa, con un feeling irlandese che la percorre ed un tessuto melodico di prim'ordine, sostenuta dalla voce profonda dell'autore.
Waco moon, posta giusto alla fine del disco, che sancisce che Todd c'è ancora ed è in grado di regalare emozioni e valide canzoni.