CRACKER (Forever)
Discografia border=parole del Pelle

       

  Recensione del  26/02/2004
    

Qualche anno fa, all'epoca di Gentleman's Blues (il loro capolavoro) cantavano "siamo l'ultima rock'n'roll band del pianeta". Espressione curiosa e divertente, ma anche sintomatica di quel malessere che da tempo circonda chiunque abbia il coraggio di mostrarsi chitarra in mano e cavo infilato dell'amplificatore. Pura disinformazione, un po' modaiola e molto ignorante. Perché così anche un gruppo colto ed intellingente come i Cracker (e Forever ne è un buon esempio) passa in secondo piano, battutine idiote sul nome comprese.
Invece David Lowery è un songwriter e un cantante dal piglio visionario (non a caso ha un passato di spicco nei Camper Van Beethoven) e Johnny Hickman è un chitarrista come pochi. A completare il quadro vanno aggiunti Kenny Margolis (dai Mink De Ville a Elliott Murphy, un pedigree senza macchie), il nuovo bassista Brandy Wood e Frank Funaro (già nei Del Lords) alla batteria. Più qualche amico che va da Mark Linkous degli Sparklehorse (che collabora anche alla produzione di Forever) a Joan Osborn e fino a Adam Duritz dei Counting Crows.
Tutti insieme costruiscono un disco che ha un sapore più pop di Gentleman's Blues, ha qualche esperimento eccentrico (Let's All Be Someone Else, Superfan), una varietà di soluzioni che ricorda The Golden Age (archi compresi) e un pugno di canzoni decisamente belle. Il finale di Forever, in particolare, è notevole, il che è di buon auspicio per il futuro: Sweet Magdalena è una grandissima canzone piena di ricami chitarristici di Johnny Hickman; Merry Christmas Emily è una canzone natalizia sui generis, ma anche una pop song come difficilmente se ne sentono in giro (eccellente il lavoro all'organo); Forever ricorda moltissimo Kerosene Hat; One Fine Day gira attorno ad un riff molto Led Zeppelin (e altre folate di organo anni Settanta). Altrove Forever è un po' altalenante: va bene con Ain't That Strange (pop molto intelligente, come è nelle intenzioni dei Cracker), un po' meno con Guarded By Monkeys che è facile pensare quali sviluppi potrebbe avere dal vivo, senza gli archi, e con uno spazio maggiore per quelle contorsioni chitarristiche che qui sono tenute a freno.
Detto che la coppia composta da Johnny Hickman e David Lowery ricorda sempre di più quella duratura e solidissima di Tom Petty e Mike Campbell (e complimenti se riusciranno a continuare), giunge l'ora dei consigli per gli acquisti. Gentleman's Blues, se già non avete provveduto, viene prima di tutto (magari insieme a Kerosene Hat). Garage D'Or, specie nella versione doppio compact disc (con outtakes e live) è l'antologia giusta per chi deve ancora conoscere i Cracker. Forever è un passo dopo, ma se proprio non sono l'ultima rock'n'roll band del pianeta, come loro ne sono rimasti pochi.