Un altro bell'esordio da parte di una band di rootsrock (ormai il proliferare di questi gruppi si allarga sempre di più, e le delusioni sono rarissime): i
Brother Trucker (bel nome) sono cinque ragazzi, amici prima che colleghi, che hanno unito le loro forze per regalarci un sano album di musica americana al 100%. Tutto è nato dall'amicizia di lunga data del chitarrista
Mike Fitzpatrick con il cantante e chitarrista
Andy Fleming: coetanei, hanno frequentato sempre le stesse scuole e gli stessi ambienti, sviluppando una comune passione per gente come
Bob Dylan, Rolling Stones, The Band, Merle Haggard, Bruce Springsteen, Hank Williams Sr. e Neil Young. Influenze classiche quindi, riscontrabili anche in questo loro debut album: Fleming e Fitzpatrick hanno fatto comunella con altri tre ragazzi più o meno della loro età (questo nel 1999), ed hanno formato i Brother Trucker: gli altri tre membri sono
Brian Atkinson, John Conlan e Lyle Kevin Hogue.
Il loro esordio, omonimo (uscito per la Trailer Records, che ha pubblicato di recente anche l'ultimo lavoro di
Greg Brown Over and under), è un signor disco, denso, pieno di ottime canzoni che ben rappresentano la più pura tradizione roots statunitense. Rock, un po' di country, qualcosa di folk: come abbiamo visto le influenze sono importanti, ma il disco non è per niente derivativo (a parte un caso palese che vedremo), è godibile e si ascolta tutto d'un fiato
Black eye apre l'album, ed è proprio il caso palese di cui vi ho detto poc'anzi: ballata rock classica, con ottimo assolo di chitarra finale, è però un po' troppo somigliante a "
Mary Jane's last dance" di
Tom Petty.
Pleasure and pain ha un andamento quasi western ed un incedere epico: brano ben strutturato, cantato con voce piena da Fleming, con la chitarrona eli Fitzpatrick che si fa di nuovo valere. La byrdsiana e solare
Too loose precede l'intensa
The day i was released, country ballaci dalla melodia triste e profonda, steel nostalgica in sottofondo e limpide note di pianoforte.
About you è younghiana al 100% (versante acustico), anche se il cantato ha qualcosa di
Johnny Cash (non nel timbro di voce, assolutamente, ma nel modo di porgere la canzone);
Razor wire è un rock spigoloso, non particolarmente originale.
Jake è più parlata che cantata, ma ha un suo senso compiuto e l'accompagnamento è di prim'ordine;
40 oz è una roots ballad tipica, forse già sentita ma comunque piacevole;
Loser and the fight è tirata e sanguigna.
Appalachia sta giusto a metà tra folk elettrico e bluegrass,
Carmella's wedding day è uno sforzo cantautorale eli buon livello, la conclusiva
Tyler James, molto elettrica e dal ritmo spezzato, è discreta ma poco rappresentativa del suono del gruppo.
Brother Trucker: una band da tenere d'occhio.