BILL TOMS & HARD RAIN (Paradise Avenue)
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  Recensione del  31/01/2004
    

Da tempo chitarrista degli Houserockers di Joe Grushecky, una delle più longeve blue collar band americane, Bill Toms ha trovato il tempo e l'occasione giusta per mettere insieme un piccolo repertorio personale che predilige l'andamento della ballata, una serie di canzoni con le chitarre acustiche bene in evidenza e il tono intimo, colloquiale, da songwriter che sta provando ad alta voce. Il nome della sua band dovrebbe probabilmente suggerire qualche vicinanza col Bob Dylan da Blood On The Tracks in avanti, ma è evidente fin dall'inizio che la stella in fondo alla Paradise Avenue è quella di Bruce Springsteen.
Modello e motivo di riferimento che ha funzionato per Joe Grushecky in American Babylon, e che torna utile anche a Bill Toms perché né lui né il suo originario leader sono imitatori da strapazzo: la lunghissima carriera comune è esente da qualsiasi tentativo di piacere e/o compiacere, preferendo sempre un limpida routine ai margini del grande rock'n'roll show che qualche imbarazzante svolta stilistica.
Più che sul versante musicale, Joe Grushecky e Bill Toms sono vicini a Bruce Springsteen per lo stesso rispetto delle proprie radici, musicali e non, e anche se un titolo come Out In The Street Tonight (comprensivo di sassofono che fa tanto The River) può suscistare qualche sorriso malizioso, Paradise Avenue è un disco piacevolissimo, dal profilo volutamente dimesso che sceglie di cominciare senza fuochi d'artificio, con una bella canzone, Walls And Bridges, (acustica) e si avvia ad essere un po' un riassunto delle idee migliori sentite tra American Babylon e Comin' Home di Joe Grushecky: del primo ha una certa sensibilità, nei testi, per quello che è diventata l'America e le chitarre di Dark And Bloody Ground in An American Town e Chasing A Dream; del secondo ha il tocco della ballata in Sweat Stained Shirts, Code Of Onor, Jessica e Hard Times.
Le eccezioni alle due tendenze principali sono il rock'n'roll di Living In A Big Girls World e il Bo Diddley sound di Paying These Dues dove gli Hard Rain (oltre allo stesso Bill Toms, Joffo Simmons dagli Houserockers alla batteria, Vinnie Q alle chitarre e Melvin Moten al basso) mostrano di essere una vera band a tutti gli effetti.
Un appunto soltanto sulla qualità della registrazione, non impeccabile: con appena uno sforzo in più ne avrebbero guadagnato tutti, e soprattutto la voce di Bill Toms. Messo così, Paradise Avenue è la buona prova di un validissimo gregario e un lavoro che lascia aperte tutte le porte: un disco magari non imperdibile, ma onesto dalla prima all'ultima nota.