STEVE WYNN (Kerosene Man-Deluxe Edition)
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  Recensione del  31/01/2004
    

Kerosene man è l'album che segna la definiva scomparsa dei Dream syndicate e sancisce Tinizio di un nuovo decennio e della carriera solista di Steve Wynn, carismatico leader di quella storica formazione. Come lo stesso artista spiega nelle note di questa accurata riedizione, nel periodo che precede la pubblicazione del disco, l'autore colma il vuoto lasciato dalla disfatta della propria creatura, isolandosi e dedicandosi a ciò che sa fare meglio: scrivere canzoni. Questa dolorosa esperienza da a Steve la forza di assurgere a splendido solista.
Nonostante compia quasi dieci anni, Kerosene man non presenta alcuna ruga: conservando l'iniziale energia ed immediatezza, rimane tuttora un ottimo disco di rock, arricchito in questa edizione da un suono nitido e dinamico e da ben sei bonus tracks. Basterebbe l'elenco degli ospiti per rendere imperdibile questo ìavoro, ma sono le canzoni che funzionano veramente bene, forse meglio di quanto Wynn abbia saputo fare in seguito. L'eco del suono dei Dream Syndicate sembra sempre più lontana, lasciando trasparire in modo evidente le principali influenze dell'autore: Alex Chilton, Lou Reed e Neil Young.
Tutti i brani meriterebbero di essere menzionati a partire dalle iniziali Tears won't help e Carolyn, brani pop rock di pregevole fattura e dal riff chitarristico tagliente, alle conclusive Kerosene man, scatenato rock'roll con Robert Lloyd, ex Television alle tastiere, e la dura Anthem con il delirante violino di Richard Greene. The Blue drifter è un brano intimista a cui il sassofono vellutato di Steve Berlin dei Los Lobos infonde atmosfere notturne e Fernando Saunders, bassista di Reed, scolpisce la ritmica; Younger, potente e selvaggia, metropolitana e distorta come se fosse stata partorita dal grande Lou, è sostenuta dal quattro quarti assassino di DJ Bonebrake, ex batterista degli X.
Under the weather è una ballata desertica con splendidi solo della chitarra di Robert Mache ed il supporto del Giant sand Howe Gelb. Johnette Napolitano dei Concrete Blonde da il proprio contributo sia compositivo che vocale, in Conspiracy of the heart. Completano un album già di per sé splendido sei versioni demo e quindi diverse dagli originali, di brani incisi nel 1989 a Los Angeles, tra cui Carolyn, Under the weather e Here on earth as well, che non hanno il carattere di semplici riempitivi come spesso accade, ma la consistenza di vere e proprie canzoni. Kerosene man è un album assolutamente da riscoprire, che mette in evidenza le straordinarie qualità compositive e le doti vocali uniche di Wynn.