JOHNNY CASH (His Greatest Hits - The Man in Black)
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  Recensione del  31/01/2004
    

The Man in Black abbraccia un periodo molto lungo, dal '56 al '86. Il periodo in cui il nostro ha lavorato con la Columbia, dopo due anni di apprendistato alla Sun. Anche qui 2 CD e trenta canzoni per novanta minuti di musica. Cash viene riproposto attraverso un repertorio di grande spessore, che trae le sua linfa dalla grande tradizione americana. Rispetto a Nelson più country e western e più interprete di standarcls, Cash è un vero e proprio uomo delle pianure, come dimostra il suo repertorio.
I classici ci sono più o meno tutti: Folsom Prison Blues, I Walk The Line, Guess Things Happen That Way, Jackson (con la moglie June Carter), Ballad of a Teenage Queen, Daddy Sang Bass, A Boy Named Sue, Don't Take Your Guns To Town (una delle più belle canzoni sul West, mai scritta da un country singer).
Ed ancora: Girl From The North Country (con Bob Dylan), (Ghost) Riders in The Sky, Big River, The Rebel Johnny Yuma, One Piece at a Time, I Still Miss Someone, The Ballad of Ira Hayes (l'immortale brano di Peter La Farge), Man in Black, Tennessee Flat Top Box, Sunday Mornin' Comin' Down, Orange Blossom Special e molte altre ancora. Cash incarna il countryman legate alle proprie radici, anche perché sa uscire dal cliché imposto da Nashville sia per l'incredibile voce, che per gli arrangiamenti scarni e personali.