WILLARD GRANT CONSPIRACY (Weevils in the Captain's Biscuit)
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  Recensione del  31/01/2004
    

Questo misterioso gruppo di Boston, prende il proprio nome da Willard Grant Street, una lunga strada di un sobborgo della città del Massachussetts, talmente simile a molte altre, da far pensare a Paul Austin, chitarrista della band, che più volte cercandola si è smarrito, che vi fosse una cospirazione contro di lui organizzata da qualche scellerato urbanista.
Fino ad oggi i Willard Grant Conspiracy erano completamente avvolti dal mistero, i loro nomi e ruoli erano un arcano segreto, ora solo in parte svelato, dato che sappiamo che Paul Austin suona la chitarra elettrica ed è coautore con il cantante Robert Fisher di tutti i testi, James Apt è chitarrista acustico e Dave Curry violinista. I W.G.C, hanno un suono gotico, oscuro e nebuloso, con svariati riferimenti ma in definitiva del tutto singolare e personale: sembra di ascoltare una versione unplugged dei Velvet Underground innamorati delle tenebre, nel cui suono prevalgono gli strumenti a corda ed affiorano fugaci elementi di folk e country, una musica definita dal gruppo stesso "swamp noir".
La voce di Robert Fisher è profonda, drammatica e vibrante, un monocorde condensato di Nick Cave, Mark Lanegan e Lou Reed, che trasmette al contempo disagio e conforto, fascino e paura. Weevils in the captain's biscuit, terza produzione discografica del gruppo, è una trasmissione dal vivo effettuata nel Febbraio dello scorso anno dalla radio WMBR di Cambridge nel Massachussetts; il disco pubblicato a tiratura limitata di duemila copie dall'etichetta tedesca Normal, è destinato ad una distribuzione via posta, ma fortunatamente disponibile qui da noi.
L'album è concepito quasi esclusivamente da strumenti a corda: la combinazione di chitarre e basso elettrico con chitarra acustica, violino e mandolino crea un suono secco, asciutto ed essenziale, dando origine ad una tensione che si sublima nella inquietante voce narrante di Fisher. Meno bucolico dell'esordio 3am Sunday's fortune Otto's e più scarno del precedente Flying low, Weevils in the captain's biscuit, ripresentando in versione live brani tratti dai primi due lavori più qualche inedito, è una collezione di personali "murder ballads", di liriche epiche, profonde e d'atmosfera, avvolte da una bellezza notturna e da una fascinosa malinconia.
Bring the monster inside è l'immaginaria trasposizione in musica degli incubi letterari evocati dai romanzi di James Ellroy: l'atmosfera è cupa, il dramma incombente, il suono disturbato e malsano e Fisher sembra la voce fuoricampo di un film noir. New Atlantis ha una struttura armonica distesa e melodica con la flebile musicalità di un'armonica ad accompagnare il canto.
Le canzoni dal vivo vengono dilatate rispetto alle versioni in studio: la voce indugia sugli accordi di chitarra e sulle variazioni del violino, come nelle bellissime Evening mass e Front porch, suggestive e scenografiche, incentrate sulle tonalità metalliche della chitarra elettrica e sul delicato arpeggio del mandolino, o nella evocativa e tormentata Water. Archy's Lullabye è un inno alla notte in chiave folk, essenzialmente acustica e onirica; mentre nella conclusiva The visitor, introspettiva ed indagatrice, un vibrafono scandisce la ritmica, anticipando un finale tripudio di chitarre.
I Willard Grant Conspiracy sono sicuramente un gruppo anomalo e particolare, a volte oscuro ed imperscrutabile, che si allinea con Handsome Family, Pinetop Seven e Sixteen Horsepower, ad essere tra i più prolifici interpreti di Gothic country attualmente in circolazione.