CORY MORROW (The Man That I've Been)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  31/01/2004
    

Un altro texano, e fa quattro. La scena new breed e sempre più varia ed aperta a continue new entry. Oltre a Green, Temple, Creager e Morrow abbiamo anche i nuovi Luke Olson, Terri Hendrix, Adam Carroll, oltre ai già noti Walker, Snider, Robison, Willis, Keen ed Ingram. Come si vede un gruppo notevole. Cory Morrow è pure lui molto interessante: il suo country tinto di rock ha i colori di Steve Earle ed i sapori di Johnny Cash. Ha già un disco al suo attivo, Cory Morrow Band, edito nel '97, mentre quello di cui andiamo a scrivere ora è uscito lo scorso anno.
La produzione, manco a dirlo, è di Lloyd Maines. Quindi suoni puliti e diretti, al servizio di canzoni fresche e di una voce molto country. La timbrica vocale di Morrow non è walkeriana, ma è più alla Johnny Cash, pur non avendone la profondità. Le sue compiozioni sono strutturate su stilemi classici, con una ritmica sempre in tiro, la steel guitar molto presente ed un bel gioco chitarristico dietro alla voce. I musicisti sono quelli del giro: oltre a Maines, spettacolare alla steel, abbiamo John Inmon, Paul Pearcy, Ryan Lynch, Brendon Anthony e Dave Biller.
Il CD si apre con la fluida Texas Time Travelin': una chitarra espressiva introduce la canzone, poi entra la voce, molto tipica, quindi la steel. La canzone scorre tutta d'un fiato, senza interruzioni e con un bel ritornello a due voci. World Through a Windshield (scritta da Del Reeves) è un classico del Texas country: grande versione, spedita ed elettrica, con la steel che impazza. Farebbe la felicità di Johnny Cash. The Way Things Used to Be è più lenta, ma sempre molto carica di suoni: la steel riempie, la ritmica accompagna e la chitarra chiude il cerchio. The Man I've Been ha ritmo, un bel motivo di fondo ed una carica non comune. Il country fuoriesce in modo brillante ed il vestito elettrico di Morrow è semplice ma d'effetto. Nashville Blues mostra ai musicisti della capitale del country come dovrebbe essere una vera country ballad: niente sviolinamenti, solo musica e con gli attributi.
Il suono richiama certe cose di Steve Earle. Just Like You è una canzone dolce dedicata al nonno paterno. Broken Picture Frame è cadenzata, classica, ma molto d'effetto. Not Comin' Home Tonight è un rock country che richiama certe canzoni di Jack Ingram: melodia pura, tempo mosso e voce in gran spolvero. Il disco, 12 canzoni e 45 minuti, si chiude con un honky tonk tirato (Stayin' Out Late), un up tempo molto vitale (Big City Stripper) e due composizoni di buon valore come la county-country Drink One More Round e la folkeggiante Songwriter's Lament. Un'altra stella brilla nel firmamento texano.