JON DEE GRAHAM (Summerland)
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  Recensione del  31/01/2004
    

Quarant’anni di rock'n roll: così si potrebbe sintetizzare la vita del quarantenne texano Jon Dee Graham, una vita condotta ai margini del music business, spesa a coltivare un viscerale amore per la musica. Jon inizia la carriera ad Austin suonando con la punk band Skunks e con i leggendari True Believers di Mr. Escovedo; dopo lo scioglimento del gruppo, vola a Los Angeles dove collabora con John Doe degli X e con Ryan Hedgccock dei Lone Justice, nella città degli angeli gode di un periodo di discreta fama grazie alla cover di una sua canzone, One moment to another, eseguita da Patty Smith.
Nel '96 torna ad Austin con un figlio, un matrimonio fallito alle spalle e con la chiara intenzione di farla finita con la musica. Jon fa il falegname per un certo periodo, fino al casuale incontro con il chitarrista/produttore Mike Hardwick, il quale lo convince a riallacciare la sua interrotta relazione con il pentagramma: Jon entra a far parte della band di Kelly Willis e pubblica un ottimo album solista Escape from Monster Island, a cui fa seguito ora lo splendido Summerland. Graham ha finalmente raggiunto la maturità artistica e l'equilibrio psicofisico necessari a dare il meglio di sé e già il primo album, ma soprattutto il nuovo, ne sono fulgida testimonianza.
Paragonato a Waits per le tonalità rauche della voce ed a Springsteen per le capacità narrative, Jon Dee Graham rappresenta con James McMurtry, la nuova generazione di Texas trobadours, cresciuta sulle orme di Townes Van Zandt, Guy Clark e Butch Hancock. Jon ha una voce profonda e di rara intensità, arrocchia da fumo, alcool e ripetuti ululati alla luna piena; utilizza le sue doti vocali come un giovane e rurale Tom Waits e la sua musica è impregnata del sanguigno suono texano, in cui confluiscono country, blues, folk e rock. Jon è autore del tutto personale, un personaggio integro ed un chitarrista eccezionale, che non ha bisogno di paragoni illustri per giustificare le proprie qualità.
Graham è un musicista come ne esistono veramente pochi e spalleggiato da una band compatta ed affiatata, composta da Hardwick alle chitarre, George Reiff al basso, Rafael Gayol alla batteria e percussioni, e Michael Ramos alle tastiere, fa di Summerland un disco fantastico, composto da intense ballate e corroboranti brani rock, in grado di trasmettere sensazioni e sfumature, evocare i paesaggi assolati del Texas e la sua aria satura di musica, narrando storie di periferia, di romantici falliti che hanno bisogno di vivere intensamente per uscire dalla mediocrità. Summerland si apre con A Piace in the shade, una suggestiva ballata: la voce perfetta, le chitarre limpide, la melodia avvolgente contribuiscono una di quelle canzoni che ci fanno sognare l'America perduta.
Big sweet life è grande musica: un rock alla Mellencamp, sanguigno e stmdaiolo, con le chitarre tirate allo spasimo ed un ritmo pulsante e vitale. Black box mantiene l'impronta decisamente rock, con un suono pieno e potente e con la steel guitar che compare come una eco lontana. Summerland è comunque un album eterogeneo come dimostrano Look up, uno scarno folk solo voce e chitarra con Patty Griffin al contraccanto; Butterfly wing, una ballata che ricorda il primo Waits, con la chitarra al posto del piano e la voce di velluto blu notte di Graham che carezza la melodia.
At the dance è un brano dalle atmosfere completamente diverse dal resto del disco, un dichiarato omaggio a Santana, latineggiante e percussiva con splendidi solo di chitarra, che celebrano il grande Carlos. Number 3 è uno strumentale chitarristico, un'oasi melodica da tocchi morbidi, che sembra pescata direttamente dalla musica tradizionale. October è per contro un after midnight blues plumbeo e notturno, perfetto per il repertorio di Chuck E. Weiss, sembra anzi strano non sentire la sua risata beffarda alla fine del brano. La conclusiva Lucky moon è una sfida all'Ok Corrai per le chitarre di Graham e Hardwick, tesa e diretta, ha la consistenza ritmica di Boston dei Dream Syndicate con la polvere di Austin insinuatasi tra le corde della chitarra e nella laringe di Jon.