NADINE (Downtown, Saturday)
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  Recensione del  31/01/2004
    

Sembra abbastanza scontato affermare che Neil Young abbia influenzato gran parte delle nuove rock bands nate nel corso degli ultimi ventanni, ma ascoltando Downtown, Saturday il nuovo album dei Nadine, la lunga mano del canadese appare ancora più evidente. I Nadine sono di St. Louis, la città che ha dato vita al fenomeno insurgent country con gli Uncle Tupelo, gruppo seminale al quale sono legati non solo per le affinità in ambito musicale, ma anche per la presenza in qualità di ospite di Ken Coomer, batterista, dell'ultima formazione dei Tupelo ed attualmente in forza nei Wilco. I Nadine muovono i primi passi in ambito universitario, ma è con l'arrivo di Steve Rauner, chitarrista dei Wagon, che il progetto prende corpo e la band incide l'esordio Back to my senses.
Allestiscono uno studio casalingo e si producono da soli, trovando un contratto in Europa con la tedesca Glitterhouse Records, la quale oltre all'esordio, edita ora il nuovo album. I Nadine sono un gruppo di roots rock chitarristico, con uno spiccato ascendente younghiano e venature country evidenziate dalla lap steel di Rauner. Con quest'ultimo, completano l'anomalo trio Adam Reichmann al canto, chitarre ed armonica mentre la sezione ritmica è nelle mani di Todd Schnitzer, che oltre a basso e batteria, suona anche le tastiere. Downtown, Saturday è un album di canzoni, di ballate lente e vibranti in bilico tra il rock classico e l'alternative country, che testimoniano una crescita sensibile a livello compositivo da parte del gruppo.
Le battute iniziali di Closer ricordano Out on the Weekend: la chitarra acustica, la batteria pulsante ed il modo di cantare evocano la canzone che apriva un capolavoro come Harvest, poi entra la chitarra elettrica e nel ritornello il brano si personalizza. Out on a Limb è in parte Uncle Tupelo, in parte Neil Young periodo Rust never sleeps, il suono è potente ed elettrico, le chitarre tirate. Shelter dalla ritmica lenta e cadenzata, è imperniata sulla voce di Reichmann, mai tanto lirica come in questo caso.
Ready to go e Twilight sono brani rock venati di country, fluidi e piacevoli a tutti gli effetti, con ottimi interventi di chitarra. Deaf, Blind and dumb è una ballata vagamente pettyana, soprattutto per l'uso dell'hammond e del piano, mentre So that I Don't miss you è un country folk per sola voce e chitarra. Leona, The lines are down e Whenever you are around sono lente ballate melodiche scolpite dalle malinconiche note del piano di Schnitzer ed interpretate in modo intenso dalla voce del leader. Downtown, Saturday non porta certo una ventata di novità, unendo schemi collaudati e in parte già sentiti ad un songwriting quanto mai personale, i Nadine riescono comunque a produrre una musica più che dignitosa.