Buddy Miller ha fatto la sua comparsa nella nostra musica nel corso dell'estate del '95, quando la Hightone ha pubblicato il suo disco d'esordio:
Your Love and Other Lies. Da quel momento Miller è diventato uno dei maggiori talenti che interagivano a Nashville, non solo, ma si è fatto strada anche come produttore, arrangiatore, chitarrista e compositore. Insomma un musicista a tutto tondo, un vero countryman, come da tempo Nashville non vedeva dalle sue parti.
Alcune canzoni del suo disco d'esordio sono entrate nel repertorio di noti performers della mecca del country, come il popolarissimo duo
Brooks & Dunn che ha inserito nell'album
Borderline la bella
My Love Will Follow You.
Your Love and Other Lies è stato definito da alcuni critici miglior disco country dell'anno, mentre
Steve Earle lo ha addirittura votato come disco della decade, mentre
Emmylou Harris ha voluto Buddy nella sua band, Spyboy, come chitarra solista, seconda voce e maestro di cerimonie.
I due anni seguenti sono stati molto impegnativi per Miller, che ha lavorato su diversi fronti, non ultimo quello di lanciare sua moglie,
Julie Miller, il cui disco di debutto per la Hightone,
Blue Pony, ha ricevuto ottime critiche. Ma Miller non è certo un novellino ed ha iniziato la sua carriera sul finire degli anni sessanta a New York e nel New Jersey, suonando qualunque tipo di musica. Negli anni a seguire si è spostato di città in città andando a vivere ed a suonare a Seattle, Austin, San Francisco, Los Angeles e, finalmente, a Nashville. In alcune delle varie band che ha disseminato per gli Stati Uniti, hanno suonato gente del calibro di
Shawn Colvin e Jim Lauderdale, oltre al bravo
Gurf Morlix.
Ma è solo negli anni novanta che Buddy ha trovato una collocazione ideale, dopo avere fatto una gavetta di venticinque anni: ora è richiestissimo, sia come sideman che come produttore, ed è apparso nei dischi di Lucinda Williams (ha avuto una parte importante nella confezione finale dello splendido Car Wheels on a Gravel Road), Emmylou Harris, Victoria Williams, Kate Campbell: ma il terno al lotto il nostro lo ha vinto quando ha conosciuto, e poi sposato, la brava Julie Miller.
Non solo è sua moglie, ma compone e canta assieme a lui, ed è diventata una pedina inamovibile nei suoi dischi e nella sua band. Due anni di attesa ed ecco l'eccellente secondo lavoro del nostro:
Poison Love. Il disco, pare impossibile, ma è ancora meglio del già positivo esordio: e nell'album appaiono Emmylou Harris, Steve Earle, Jim Lauderdale e vari session men di valore. La fama di Miller è andata vieppiù crescendo e le sue canzoni sono state rifatte da vari artisti: oltre alla Harris, anche Jimmy Scott, Suzy Bogguss, Garth Brooks, Lee Ann Womack, George Ducas, Cry Cry Cry, Williams Brothers e Dixie Chicks si sono cimentati con brani di Buddy. Il nostro poi ha aiutato la moglie Julie a completare lo splendido
Broken Things, recensito sullo scorso numero da Raffaele. Alla fine di agosto i due Miller hanno consegnato alla Hightone i masters di
Cruel Moon, terzo album del nostro, ed ulteriore conferma di un grande talento.
Miller è un musicista country molto legato alle tradizioni, ma non disdegna il rock, ama i brani acustici, ma ne fa anche di elettrici e mischia in modo egregio antico e moderno. L'album, come i precedenti, contiene covers e canzoni originali, e mette in risalto la bravura del nostro, la sua voce notevole e l'eclettismo di Julie, compositrice a sua volta e cantante di vaglia.
Does My Ring Burn Your Finger è una composizione di chiara estrazione tradizionale, cantata con voce classica da Buddy ed abbellitta dal violino di Tam
my Rogers: sembra un canto folk dell'ottocento, anche se la strumentazione è attuale.
Love Match (composta da Paul Kennerley, marito della Harris, e cantata in coppia con
Steve Earle) è un rock country che si avvicina a certi vecchi brani di Nick Lowe & Dave Edmunds.
È tra le più riuscite dell'album, grazie alla voce di Steve, alla melodia ed al bel lavoro della Rogers.
I'm Gonna Be Strong la faceva, negli anni sessanta,
Gene Pitney: Buddy la muta in una soul-country ballad, sofferta e cadenzata, giocata su due voci (Buddy & Joy Lynn White) e sulla sua chitarra.
Looking For a Heartache Like You, composta dai due Miller con
Jim Lauderdale, è una canzone country alla Hank Williams, un pò honky tonk ma con un bel ritmo ed un costante lavoro di steel guitar (
Al Perkins).
Cruel Moon è una struggente folk ballad a due voci e chitarra acustica, poi entra la base ritmica con la steel e la voce di Emmylou si distende: la vedo benissimo anche nel suo repertorio.
Non a caso da il titolo alla raccolta.
Somewhere Trouble Don't Go è un rock qualunque composto da Julie: non male ma decisamente inferiore al resto del lavoro.
In Memory of My Heart, splendido inizio dall'aria struggente, cantato a due voci (Buddy & Julie) e sostenuto solo dalla chitarra acustica del nostro del violino di Tammy. Canzone intensa, potrebbe figurare nel repertorio di Gillian Welch, delle Freakwater o di qualche altro gruppo che mischia fortemente tradizionale e moderno.
Sometimes I Cry, scritta dai due con Lauderdale, è un brano che richiama i sessanta: un lento d'atmosfera, elettrico, che stacca decisamente col brano precedente.
Piacevole, specialmente nel ritornello, dove S-o-m-e-t-i-m-e-s-I-C-r-y diventa un ritornello irresistibile.
I'm too Used to Lovin' You è una classica composizone country con steel guitar, violino e fisarmonica (Phil Madeira). Lenta e coinvolgente è la rilettura di
I'm Not Getting Any Better At Goodbye, scritta da Steve Earle, e musicata dal solo Al Perkins e dalla chitarra di Buddy: di soppiatto entra la voce di Joy Lynn White. Chiude il disco una versione elettrica di
It's Been a Change, brano degli
Staples Singers, che racchiude elementi blues e gospel.