BLUE RODEO (Just Like a Vacation)
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  Recensione del  31/01/2004
    

I Blue Rodeo sono una band rara, fanno musica come si usava fare anni fa e come oggi, purtroppo, si usa sempre meno. Eseguono del rock, sano e molto classico, che si ispira a modelli come The Band, Gram Parsons, Big Star ed usano strumenti arcaici come il pianoforte, l'armonica, la steel guitar, la fisarmonica. I due leader sono Jim Cuddy e Greg Keelor, che dirigono il gruppo dal 1985, ed hanno già inciso otto albums, sette in studio e quest'ultimo, doppio, dal vivo.
La band, formata da Cuddy & Keelor, Bazil Donovan, James Gray, Kim Deschamps e Glenn Milchem ha da poco subito la defezione di Deschampes. Il suono, come già detto, è classico: rock venato di country e blues, molto melodico, con piano e chitarre in decisa evidenza, ma anche armonica e steel guitar (peccato per Deschamps), e questo doppio album, più di due ore di musica, è la summa di più di quindici anni di carriera. Un disco bello e profondo, pieno di canzoni vere, suonato in modo perfetto: insomma un live talmente ben fatto da non sembrare tale, una sorta di Greatest Hits ma con versioni dilatate, jam e tutto quello che compete ad una performance dal vivo.
Non hanno mai sfondato in Usa, ma poco importa, fanno della grande musica e questo basta per apprezzarli, ed avanza. Just Like a Vacation (Come una vacanza) è stato registrato durante l'ultimo tour canadese, 60 date, e le migliori versioni dei classici della band sono state messe sul doppio CD in questione. Keelor e Cuddy, che hanno registrato un album solista per uno (entrambi editi nel 1988: lo splendido All in Time per Jim Cuddy e l'interessante Gone per Greg Keelor) sono ovviamente i due mattatori in quanto si dividono equamente sia la composizione dei brani che il fatto di doverli cantare.
Il resto del gruppo è nelle solide mani del pianista James Gray, mentre il basso è affidato a Basil Donovan, steel, dobro e mandolino a Kim Deschamps, la batteria a Glenn Milchem. Se Cuddy e Keelor sono due musicisti oltre la norma, Gray è un pianista molto abile ed il resto del gruppo è formato da solidi musicisti.
Il doppio CD contiene 22 canzoni. Varrebbe la pena di descrivere brano per brano, ma riempiremmo due pagine di giornale e, fin troppo spesso, gli altri mi accusano di essere un grafomane. Così mi limito ad elencare le migliori del lotto. Til I Am Myself Again è un country rock spedito in cui Cuddy evidenzia la sua bravura; What Am I Doing Here è, per contro, una fluente ballata di sapore agreste, ben costruita da Keelor.
Il rutilante rock pianistico Better Off As We Are (Jim) e la lunga Floating (Greg), proseguono la performance. After the Rain e Fallen From Grace (entrambe di )im, bellissima quest'ultima) alzano il tasso qualitativo, ed il primo CD si conclude in crescendo con versioni lunghe e fluide di It Could Happen to You, Girl in Green e Trust Yourself. Hasn't Hit Me Yet è un country spedito con la steel in evidenza e la bella voce di Keelor sugli scudi; la lunghissima Diamond Mine, una sorta di tour de torce per la band, con Keelor ancora in evidenza e tutto il gruppo che si da da fare.
Ed ancora: Dark Angel, lenta ed introspettiva; Cynthia, dal classico passo country rock anni settanta; Montreal, intensa ballata di Jim, con una bella fisarmonica di fondo; il folk rock (bello l'intro di armonica) Bad Timing, dal sapore molto dylianiano; la lunga 5 Days in May (come la precedente di Jim), dove domina il piano di Gray.
Il disco è morbido e coinvolgente: la band suona sciolta e distesa e lascia fluire le note in modo semplice ma molto definito. Chiudono due lunghe versioni della carismatica Lost Togheter e di Florida.