KEVIN DEAL (Honky Tonks 'n' Churches)
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  Recensione del  31/01/2004
    

Il Texas è un bacino di talenti notevole. Inutile rammentarveli, su queste pagine ne leggete le gesta numero per numero. Kevin Deal è l'ultimo di una serie lunghissima, ma, malgrado abbia solo due dischi al proprio attivo, risulta uno dei più interessanti. Kevin ha già un suo curriculum. È del '62 ed ha iniziato a fare musica nei primi anni ottanta. Ha fondato una band ed ha cominciato a girare, poi, di lì a due anni si è sposato ed ha attaccato per un certo periodo la chitarra al chiodo. Prima di smettere aveva appreso i rudimenti della musica ascoltando gente del calibro di Merle Haggard, Johnny Cash, George Jones, Marty Robbins e suonando con gente di Austin.
Ha ripreso a suonare negli anni novanta ed ha iniziato subito con una cover band country, per poi mettersi in coppia con l'armonicista Johnny Peebles. Peebles aveva una certa esperienza, avendo suonato per un certo tempo in una band country blues di Oak Cliffs, The Chessmen. Poi Deal ha fatto coppia con il bluesman novantaduenne Curly "Barefoot" Miller, prima di conoscere Mark David Manders. Ha suonato in entrambi i dischi di Manders e, per quattro anni, è stato nella band di Ed Burleson, un altro country man texano emergente.
Stando con Manders ha conosciuto Lloyd Maines che gli ha prodotto il disco d'esordio, l'ottimo Lovin', Shootin', Cryin' and Dyin'('98). Ora, ad un anno circa dall'esordio, il prolifico Kevin si ripresenta con Honky Tonks 'n' Churches dove, sempre con l'ausilio di Maines, migliora il suo suono e da più smalto alle sue composizioni. La sua musica è classicamente texana e la si può mettere nello stesso scaffale dove avete già dischi di Joe Ely, Steve Earle, Ray Wylie Hubbard, Billy Joe Shaver, Terry Allen , Robert Earl Keen, Guy Clark, ma anche Rolling Stones e Tom Petty.
Musica elettrica, fortemente venata di country, ruspante. Cinquanta minuti di sano rock'n'country texano, con influenze blues e gospel e accenni di folk 'n' country. Deal ha una bella voce e sa scrivere, il resto lo fanno i suoni orchestrati da Maines. Boomtown è una ballata dalla struttura bluesata, con una armonica tesa ed un motivo di base classicamente texano. Coinvolge sin dal primo ascolto, anche perché Deal ha la stoffa del narratore e la sua musica è fatta per essere narrata : notevole la parte di armonica centrale. Take Me Away viene introdotta da un violino nostalgico, ha più ritmo ed è imparentata con le folk ballads di Guy Clark. Life's Railway to Heaven è un brano stupendo di derivazione gospel 'n' country, composto nel 1891. La versione di Kevin è intensa e, grazie al grande lavoro di Maines ed alle voci di Terri Hendrix e Karen Kraft, assurge a brano guida del disco.
Un crescendo lento ma continuo, i suoni sparsi, l'elettrica e la steel che si alternano, l'armonica e le percussioni speziate che chiudono il cerchio. Da sentire è risentire: è pura essenza texana, radici allo stato puro. Ma il disco prosegue senza cedimenti, mostrando una buona vena d'autore, rafforzata dalla bella voce e dai suoni sempre al posto giusto. Altri titoli: la veloce Death of a Dream, la carismatica Honky Tonks 'n' Churches (che annovera anche Bukka Allen e Glenn Fukunaga tra gli ospiti) e che giustamente titola il disco. Ed ancora: You Deserve Better Than Me, Poison Well, con rimembranze rollingstoniane, I Lookin Dancehalls, brillante ballata cantautorale.
Chiudono l'album l'honky tonk Jump off the wagon, la spedita Hard on You, dove Maines brilla al dobro, la lenta Waiting on a Fantasy e The Man I Used To Be, completamente avvolta dalla fisarmonica di Bukka Allen.