BRUCE SPRINGSTEEN (Before The Fame)
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  Recensione del  31/01/2004
    

Questa è una di quelle vicende tanto care a John Grisham e ai suoi romanzi giallogiudiziari. Qualcuno di voi ricorderà che mentre si era nella spasmodica attesa di Tracks, vale a dire nell'autunno del 1998, le agenzie di stampa di mezzo mondo pubblicarono la foto di uno Springsteen borghesemente vestito in giacca e cravatta mentre usciva da un tribunale londinese.
Ci era entrato per una causa di diritti, licenze e copyright riguardanti un album prodotto e distribuito in Inghilterra dalla Masquerade Music e intitolato Before The Fame concernente alcune sue canzoni registrate nel 1972 quando era sotto contratto con la Laurei Canyon Productions, prima della sua firma con la Columbia. Sempre in quei giorni del 1998 la Pony Express Records del New Jersey promuoveva una causa legale contro il Boss chiedendo un indennizzo di 30 milioni di dollari per aver usato la sua influenza nel bloccare quello che la label dichiarava un suo sacrosanto diritto ovvero la pubblicazione tramite Cd (appunto Before The Fame) dei primi demos di Springsteen degli anni 70, antecedenti all'audizione per John Hammond della Columbia. Come si vede sia il titolo di quel disco {Before The Fame), sia l'etichetta discografica (Pony Express) corrispondono al double-Cd qui in esame che, per l'appunto, presenta le registrazioni effettuate tra il 1972 ed il 1973, quando Bruce Springsteen aveva regolare contratto con la Laurel Canyon di Mike Appel (il primo manager di Bruce) e Jim Cretecos.
Ma proprio qui sta il problema perché andando a rovistare negli archivi di Backstreets, autorevole fanzine americana sul Boss, si scopre che molte delle beghe legali che hanno coinvolto Springsteen nei riguardi dei suoi early days (prima di Before The Fame ci furono altri casi analoghi tra cui il discusso doppio-cd Prodigal Son della Dare) nascono dal fatto che Springsteen originariamente firmò il contratto col solo Jim Cretecos in quanto possessore della Sioux City Music (solo poi divenuta Laurei Canyon) mentre Mike Appel, pur partecipando e caldeggiando il contratto, era ancora impiegato nella Wes Farrell Organization e quindi non legalmente coinvolto nella Sioux City. In definitiva cosa successe?
Successe che Bruce una volta risolta la nota bega contrattuale, ai tempi di Darkness, con Mike Appel che gli consentì di ritornare in possesso di tutto il suo materiale, rimase "orfano" di una quarantina di registrazioni che invece erano di proprietà di Jim Cretecos in quanto titolare della società firmataria ovvero la Sioux City Music. Nel 1974, difatti, Mike Appel liquidò Jim Cretecos dalla Laurei Canyon per un pugno di dollari (pagò 1500 la sua quota nella società che a lui poi gli fruttarono oltre 500 mila dollari) e quando nel 1977 Springsteen faticosamente si accordò con Appel quelle 41 registrazioni di proprietà della Sioux City (cioè di Cretecos) di fatto non c'erano perché non facenti parte del pacchetto Laurei Canyon.
Il nocciolo della questione sta nel fatto che agli inizi Mike Appel non poteva far parte della Sioux City perché impiegato nella Farrell e quando Bruce risolse la causa con Appel, il proprietario di quelle 41 registrazioni ovvero Jimmy Cretecos non faceva parte dell'accordo. Una storia di contratti, firme, scartoffie, avvocati, tanti dollari e aule di tribunali, di cui il fan springsteeniano può benissimo fregarsene visto che di dollari lui ne ha solo dovuto spenderne, e tanti, per seguire negli anni il suo mito, diviso tra dischi prima e Cd poi, bootleg, riviste, giornali, libri, concerti e tournee.
Ma certo desta curiosità, dopo tutti questi precedenti, vedere oggi pubblicato un disco che ha suscitato così tanto casino e, quasi per mettere le mani avanti, in copertina riporta il contratto esclusivo {Exclusive Songwriters Agreement) del maggio del 1972 tra la Sioux City Music ed il publisher Jim Cretecos ed il writer Bruce Springsteen, erroneamente locato nella stessa sede della società ovvero al 25 di Webber Avenue in Bedford, Massachussets.
Ma torniamo a Before The Fame che, detto per inciso, ha un valore esclusivamente collezionistico e assembla in una dignitosa confezione double Cd venti di quelle 41 controverse registrazioni, riportando come luogo di registrazione i 914 Sound Studios di Blauvelt, New York ovvero gli stessi studi dove furono registrate le session per Greetings From Asbury Park (giugno 72) e The Wild, The Innocent (estate seguente) ed avente come ingegnere del suono Louis Lahav. Dati che corrispondono a verità anche se, da una mia ricerca, altri titoli del disco potrebbero provenire dalle session effettuate tra il giugno ed il luglio del 72 al Media Sound di New York per dei demo (poi finiti a Londra nelle mani della Intersong Music) contenente canzoni da vendere ad altri artisti.
Ci sono inoltre due tracce, Zero and Blind Terry e Bishop Danced, regolarmente incluse in Tracks che in pratica sono la stessa cosa. La prima, che è un incrocio tra Blinded By The Light ed una parte di Rosalita, ovvero rock, soul e rutilante street jazz sembra avere qualche diversità negli arrangiamenti dei cori e nel finale, la seconda è perfettamente identica a quella di Tracks ed è dal vivo al Max's Kansas City.
Del primo Cd fanno parte Lady and The Doctor, War Nurse, Prodigal Son, Evacuation Of The West, Family Song (bootlegata su The Unsurpassed Springsteen Vol. 1 come California), Jesse ed Eloise e facevano già parte del discusso Prodigal Song. Sono canzoni dalla inconfutabile vena poetica, acerbe ma intense, che esulano da uno stretto contesto folk anche se si avvalgono dell'unico supporto voce e chitarra. Se non si tiene conto del loro valore d'archivio alcuni brani, a dir la verità, sono un pò pesanti ma allo stesso tempo altri sono in grado di dimostrare le potenzialità del songwriter ed anche del performer visto l'enfasi interpretativa.
Ad esempio i sette minuti di Prodigal Son sono pregni di quel lirismo e di quello scrivere biblico che troverà piena attuazione in Lost In The Flood, il minuto scarso di Eloise in pratica è l'abbozzo di Growin'Up e Jesse è una folk-ballad dalla melodia scarna ma convincente. Chiudono il quadro del primo Cd Evacuation Of The West suonata con la band, una sofferta Border Guard, quasi un'anticipazione di Tom Joad e Camilla Horn, anch'essa voce e chitarra. Dieci pure le tracce del secondo Cd. Marie, registrata per i London Publishing demos è una specie di Mary, Queen Of Arkansas in nuce, Randolph Street e Hollywood Kids sono piuttosto anonime mentre If I Was The Priest, intensa ballata col piano dal contenuto "forte", è una delle grandi escluse di Tracks ed è la canzone che convinse John Hammond a chiedere alla Columbia quella famosa audizione completa di Bruce il 3 maggio del 1972 che poi cambiò la storia del rock. Cowboys Of The Sea è di casa in molti bootleg e si può considerarla come una prova generale di Lost In The Flood.
Identica la struttura compositiva, le cadenze vocali, l'intensità ed il crescendo lirico. Quella che invece in Before The Fame viene riportata come Baby Doll in pratica è la lenta e lamentosa Baby I, coscritta con George Theiss dei Castilese registrata con tale gruppo nel maggio del 66 a Brickton, New Jersey. Two Hearts in True Waltz Time fa parte delle canzoni fatte all'audizione di John Hammond mentre Tokyo, voce e piano, appartiene anch'essa alla lista delle canzoni originariamente destinate ad essere vendute ad altri artisti e registrate a New York nell'estate del 73. Ci sono poi Zero and Blind Terry e Bishop Danced di cui abbiamo già detto. Bruce Springsteen si è sempre espresso contro la pubblicazione di queste registrazioni perché, a suo parere, non adatte ad essere commercializzate in virtù del loro scopo non professionale ma semplicemente dimostrativo. Non si può che dargli ragione visto il carattere molto acerbo della maggior parte dei brani e la loro assoluta precarietà ma il mondo discografico non è una valle di gentiluomini e allora la speranza è che questo Before The Fame sia veramente l'ultimo atto di una storia resa infinita dai soliti mungitori di vacche.