Kevn Kinney è più noto come leader della band di Atlanta
Drivin' 'n Cryin', piuttosto che come solista. Con la sua band ha inciso otto albums, tra il 1986 ed il 1999, mentre come solista solo tre. I Drivin' 'n Cryin7 hanno goduto di una certa popolarità nella seconda parte degli anni ottanta, grazie a dischi quali
Mystery Road ('89),
Whisper Tames the Lion ('87) e
Fly Me Courageous ('91). Un suono solido e chitarristi e o, abbastanza comune, ma con influenze sudiste e qualche citazione alla REM. Kinney, come solista, ha fatto tutt'altra musica. Il suo disco d'esordio,, come solista,
Mac Dougal Blues ('90), prodotto da Peter Buck) è considerato un piccolo classico. Un gradino inferiore il seguente album solo,
Down Out Law ('94), più introspettivo e meno folk.
Pur essendo un working class lyricist, Kinney non ha forza di Springsteen e Mellencamp, ma mischia la sua urbanità con certe allocuzioni rurali, dando luogo ad un suono folk profondo di chiara matrice Dylaniana. Questo terzo lavoro, il migliore in assoluto della sua breve carriera solista, ci mostra un cantautore vero, più formato e padrone dei propri mezzi, che propone una serie di ballate scritte di propria mano (a parte due covers di Dylan), canzoni mature e piene di significato, a cui da una sostanziosa mano la produzione adulta di
Warren Haynes. Il lavoro di Haynes (
Gov't Mule) è migliore e più dentro al disco, rispetto a quanto aveva fatto Peter Buck.
Infatti Warren, oltre a dare un taglio acustico più deciso al disco, segna con il suo suono le canzoni lavorando di fino alla chitarra elettrica ed acustica, e contornando Kevn con musicisti dell'entourage dei Gov't Mule e dei Blues Traveler. Ballate profonde, chitarre in grande evidenza, e la bella voce, roca e talvolta dylaniana, di Kinney a fare il resto. Oltre ad Haynes sono della partita
Allen Woody, John Popper, Edwin McCain, Ken Block, Matt Abts e pochi altri. Inoltre, fatto ancora più significativo, Kinney mostra una forte predisposizione a fare il cantautore, fatto abbastanza anomalo per un rocker e quindi poco propenso ad esibirsi solo sul palco. Ma Kevn ha sempre alternato la sua carriera di band leader a quella di folk singer e questo disco da la misura del suo valore.
Ci sono anche due brani elettrici, la pulsante
Dirty Angels, che stacca dal resto del disco e la particolare
Kerouac, un omaggio al grande scrittore, su una base blues jazz. Ma le cose migliori sono proprio le ballate voce e chitarra come l'iniziale
Trail of Seasons, dove Woody gioca col mandolino e Mc Cain fa la doppia voce.
Scarred But Smarter è una folk song intensa, tutta giocata sull'armonica fluida di John Popper, mentre il protagonista canta con forza e suona con vigore.
Whatever è segnata dalla slide di Haynes ed è una folk song di stampo sudista, con voce profonda e bei giochi di chitarra dietro le spalle.
This Town sembra uscita da un vecchio vinile di Dylan: la melodia è solida, la canzone scorre in un attimo, con la chitarra che la segna in modo indelebile e la voce di Kevn che si avvicina a quella di Zimmerman: non per nulla il brano è eseguito dall'autore in perfetta solitudine.
40 Miles of Mountain Road è più scura, quasi bluesata, con Haynes che lavora duro dietro alla voce di Kinney.
Quittin' Time lascia fluire la slide di Haynes dietro ad una ballata piena di suggestioni, con l'acustica di Kevn che fa da base.
Above the World è ancora acustica ma inferiore alle altre. Ma
The Flower and the Knife ritrova la vena evocativa e, grazie ancora alla slide di Haynes, regala una ballata profonda. Tanto per ribadire a chi si ispira, Kinney regala due lucide riletture, voce e chitarra, ma con Haynes sempre al suo fianco, di
Bob Dylan: la lunga
The Ballad of Hollis Brown e
I Shall Be Released, una delle canzoni più celebri del grande cantautore.
Amara, intensa, molto chitarristica la prima (dura più di sette minuti), dolce, ingentilita dal tocco di Warren (che si alterna alla voce con Kinney), la seconda (quasi sette minuti). Due covers che danno il suggello al disco e che confermano la maturità del cantautore. Chiude il disco
Straight to Hell, una brano di intonazione country, cantato con voce quasi da texano ed abbellito dall'elettrica dell'inarrestabile
Warren Haynes.