25 canzoni, 78 minuti di musica.
Dwight Yoakam solo con la sua chitarra.
Un disco acustico. Chi ha visto Yoakam dal vivo può capire il perché di questo disco: infatti nel corso dei suoi show esegue sempre una bella fetta di musica acustica, solo sul palco, con la chitarra a tracolla e la sua incredibile voce. Questo album è un omaggio ai fans che hanno applaudito i suoi intermezzi acustici e, allo stesso tempo, è un album che si stacca decisamente dalla discografia del nostro. Per 78 minuti Dwight passa in rassegna brani noti e meno noti del suo repertorio, ormai piuttosto vasto, e lo fa con il piglio del country singer più vero.
Come al solito dietro alla consolle c'è il fido
Pete Anderson, ma questa volta non ci sono steel guitars e sezione ritmica, né la solista tagliente di Pete (a parte un brano): solo voce e chitarra. Ed il disco è intrigante. Non ci sono pause, le canzoni scorrono via tutte d'un fiato. Si riascoltano brani noti, covers, canzoni nuove, brani meno noti: ma su tutto risalta la professionalità dell'artista e la sua fede nei confronti della vera musica country.
Yoakam è un conservatore e non tradisce minimamente le sue radici ed il suo pubblico.
Bury Me è un lamento sofferto, un vecchio canto western, riletto con passione, con il fuoco nel cuore, da un musicista in stato di grazia, che distende la sua voce su una melodia dai sapori antichi, a cui una chitarra brillante da la giusta cornice. Il brano d'apertura è emblematico e ci mostra il volto inedito di un musicista che abbiamo amato molto e che, ancora una volta, è riuscito a sorprenderci, con un disco inatteso. La lenta
1.000 Miles smorza i toni e si fa più intima: la voce è sempre distesa, brillante ma la chitarra meno cristallina.
Fa un certo effetto sentire il vecchio rock di
Elvis Presley Little Sister riletto senza una sezione ritmica: ma il pathos rimane, il ritmo è acceso e la voce decisamente convincente, grazie anche al breve intervento all'elettrica di Pete Anderson.
Please, Please Baby è un classico country tune, con il sapore del Texas nelle note e la chitarra che dispiega la sua melodia in contrasto alla voce.
It Won't Hurt sarebbe bella anche se a cantarla fosse Garth Brooks. Ma l'espressività vocale di Yoakam in questo brano struggente è notevole, solo i grandi del passato avrebbero potuto fare di meglio: ascoltate l'estensione della sua voce.
I'll Be Gone inizia come una canzone folk, la voce è meno distesa ed il suono della chitarra ha origini bluegrass: poi il nostro lascia andare l'ugola ed la canzone assume la sua veste orginaria, cioè quella di una classica country song. Anche
Johnson's Love è una delle mie favorite: sembra un valzer d'altri tempi, che la versione acustica spoglia di ogni orpello, lasciando fuoriuscire la bellezza della melodia. Una canzone che avrebbe potuto tranquillamente stare nel repertorio di
Hank Williams. Il rock'n'country
Little Ways ha sempre il tiro originario, mantiene le tensioni della versione elettrica e non lascia spazio a ripensamenti di sorta.
This Drinking Will Kill Me è piacevole, mentre la malinconica
Nothing's Changed Here si allinea tra le cose migliori del disco: l'accompagnamento volutamente rozzo della chitarra da notevole risalto alla limpidità della voce ed alla intensa bellezza della melodia. Se
Throught All Time è un talking folk alla Woody Guthrie,
Sad Sad Music è una di quelle canzoni struggenti che hanno creato il mito del cowboy di Los Angeles. Lenta, evocativa, è una ballata profonda dal tessuto amaro, una tipica sad song, a cui la versione acustica dona ancora maggiore valenza.
Non c'è noia in questi solchi, ma amarezza, senso di solitudine, profondo amore per le tradizioni. Anche
It Only Hurts When I Cry appartiene allo stesso filone: la composizione country struggente, quella che spezza i cuori, che parla di amori perduti e storie senza lieto fine. Dwight è un interprete perfetto di questa parte basilare della tradizione rurale americana, un tipo di canzone che, nell'ambito della musica country reale, è sempre stata di grande importanza.
Buenas Noches From a Lonely Room mantiene la sua forma melodica originaria e, anche senza la fisarmonica di Flaco Jimenez, conserva quel senso di solutidine, di nostalgia per la casa, che permeava la versione originale.
La chitarra lavora molto bene, creandosi spazi propri e lasciando intervenire la voce di tanto in tanto.
The Distance Between You and Me è più allegra e vitale, malgrado parli sempre di un amore non facile, però diviso questa volta dalla distanza tra i due innamorati.
A Thousand Miles from Nowhere rimane una delle canzoni più belle di sempre del nostro e gli ha fruttato riconoscimenti molto alti, come il Grammy e vari premi della critica: inoltre il disco che la contiene,
This Time, è uno dei più venduti della sua carriera. Melodia intensa, canzone sulla lontananza, sulla solitudine, ha dalla sua una melodia profonda e toccante che la voce di Yoakam rende alla perfezione.
Two Doors Down è un omaggio ai padri del country: una ballata lenta, introspettiva, cantata con voce nitida.
Readin', Rightin ', Rt 23 è discorsiva e si colloca tra country e folk. Anche
If There Was a Way fa parte delle composizioni più note del nostro: lenta, molto old fashioned, è un omaggio alle sue maggiori fonti di ispirazione,
Buck Ownes e Lefty Frizzell. C'è il sapore del West in questa ballata profonda, dove la voce si lancia in languidi vocalizzi mentre la chitarra vibra nel silenzio.
Fast as You Can paga il suo tributo a
Johnny Cash, anche se la voce di Dwight è lontana da quella dell'uomo in nero.
Home For Sale è una classica melodia country, con echi del passato ed una tematica ancora una volta amara ed evocativa.
La bellezza delle canzoni di Dwight risalta ancora di più in questa veste scarna: il suono acustico da uno spessore reale alle canzoni, è un banco di prova insindacabile.
A Long Way Home, altro racconto sulla lontananza e sulla nostalgia,
Lonesome Roads, struggente ballata che parla della vita on the road, la semplice
Things Change e la notissima
Guitars, Cadillacs chiudono un disco per molti versi sorprendente, inatteso e decisamente positivo, che da la misura del valore dell'autore.