SLOBBERBONE (Everything You Thought Was Right Was Wrong Today)
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  Recensione del  31/01/2004
    

La crescita e la definitiva affermazione di una band. I Texani Slobberbone, con due CD ed un Ep alle spalle, hanno finalmente inciso un disco che fa il punto sulla scena alternative country americana. L'album, edito prima in Europa (in Usa esce proprio questo mese), è un lavoro maturo che coniuga rock e radici in modo brillante. C'è il rock rauco degli inizi, le riminiscenze punk, l'ardore giovanile, ma c'è anche la padronanza dei propri mezzi, l'afflato tradizionale che si apre sempre di più, la ballate ad ampio respiro, ingigantite dall'uso di strumenti come fisarmonica o steel guitar.
Slobberbone sono una band bifronte, capace di brani rock duri e tignosi e in grado di scrivere ballate ad ampio respiro. Un gruppo dalle molte sfaccettature che, finalmente, ha raggiunto la misura, mischiando ad arte rock e radici. Il debutto Crow Pot Pie, uscito agli inizi del fenomeno alternative country, aveva creato un indubbio interesse attorno alla band, acuito poi con l'uscita dell'ottimo Barrel Chested. La formazione, dagli inizi, è sempre la stessa: Brent Best, cantante ed autore di tutte le canzoni, e seconda chitarra, Jess Barr, chitarra e banjo, Brian Lane, basso e voce, e Tony Harper, batteria e percussioni varie.
Questo terzo lavoro è prodotto dall'esperto Paul Ebersold e, tra i musicisti coinvolti nelle sessions, troviamo Patterson Hood (cantante dei Drive By Truckers), Eric Lewis, multistrumentista di talento (violino, mandolino, steel ...), Charlie Woods (fisarmonica), Jim Dickinson (pianista di grande talento), Scott Thompson, Kirk Smothers, Sean Murphy.
L'approccio dell'album, pur essendo più roots dei precedenti, non disdegna ballate elettriche alternate a brani rock nella pura tradizione della band. Oggi come oggi sono tra i migliori della scena alternativa e la loro miscela roots rock è salutare e vibrante, con le chitarre in grande evidenza e la bella voce arrocchita di Best a rendere il tutto molto più credibile.
Un gruppo cresciuto lentamente, ma sviluppatosi in modo logico, senza pressioni di sorta, autore di una musica diretta e coinvolgente, in cui si mischiano elementi rock che ci hanno sempre affascinato: infatti oltre alla componente roots, in grande evidenza, ci sono elementi southern rock (Gimme Back My Dog), forti iniezioni country (Pinball Song o la strumentale Magnetic Heaven),ballate spezzacuori (la splendida Meltdown). Proprio Meltdown apre il disco: composizione dalle tonalità profonde, tutta giocata sulla voce arrocchita di Best, coniuga il sound dei vecchi REM con toni country folk. Un brano dalla melodia profonda, con strumenti a corda ed una bella fisarmonica sugli scudi, ma con la ritmica forte e presente a giocare un ruolo basilare.
Migliore introduzione non poteva esserci. Placement Blues è un brano duro e molto elettrico. Si tratta di una ballata rock, che mischia elementi punk d'inizio carriera con un suono torrido e chitarristico, dove la voce di Best assume tonalità da rocker, completamente diverse rispetto al brano prececente.
Trust Jesus scioglie le tensioni e lascia fluire una ballata country rock dalla timbrica limpida, dove banjo e tromba formano un connubio irresistibile, assieme al ritornello acuito dalla bella performance vocale di Best. Una voce interessante quella di Brent, che si stacca dal panorama roots per identificarsi in modo decisamente personale. Eccellente l'intervento dell'armonica che profonde elementi folk in una ballata già molto ben costruita.
Ancora rock, ma questa volta di matrice southern, con la vigorosa Gimme Back My Dog che alterna momenti elettrici e decisamente chitarristici ad oasi elettroaucustiche: un insieme di effetto. That's All è una composizione elettrica, cadenzata e quadrata: la voce sempre in evidenza, circondata da un ritmica molto dura a cui fa da contrasto una chitarra acustica che gioca alla pari con la durezza di quella elettrica (bravo Barr).
Josephine è una ballata dai toni crespuscolari, con la voce di Brent in evidenza ed una melodia malinconica di fondo, di vago sapore western: però il brano non è country, per niente, e si sviluppa su tonalità profonde, lasciando fluire la steel guitar nel background ed usando la sezione ritmica in modo contenuto. Lazy Guy (dove appare Patterson Hood dei Drive By Truckers) è una country song di matrice southern. Steel sugli scudi, un ritmo forte ed una melodia solida, ben cantata, a suonata in modo deciso. Bright Eyes Darkened è una canzone dai sapori cantautorali, suonata in modo solido, vibrante ma al tempo stesso dotata di una pulita melodia di fondo che acuisce la forza intrinseca.
Indubbiamente Best ha la forza dei grandi autori e sa unire rock e canzone d'autore con perizia: dopo un intro acustico la canzone sfocia in un suono rock forte e deciso, con le chitarre che dominano la melodia, mentre la canzone diventa corposa e potente. Perfetta per essere suonata dal vivo. Lumberlung vive sulla voce del protagonista, con la band che gli cuce addosso un suono molto fruibile. Altra ballata dai sapori forti, in perfetta simbiosi con il resto del disco. Magnetic Heaven è uno strumentale discorsivo, che lascia fuoriuscire una melodia di stampo country, diluita sulle chitarre e sul banjo, ma con forti venature rock che ne irrobustiscono il tessuto.
Some New Town, con l'acustica e la steel guitar sul fondo, è una ballata elettrica tipica del suono attuale del gruppo: la voce profonda di Brent e l'accompagnamento solido sono il fiore all'occhiello del brano, dotato, come gran parte delle canzoni di questo disco, di una melodia ben costruita. Chiude Pinball Song. Un motivo fortemente nella tradizione, suonato in modo sciolto e veloce, con banjo e fisarmonica che danzano attorno alla voce, mentre la canzone stempera una bella melodia country folk. Un album solido e corposo, che rende merito ad una grande band e che entra di diritto tra i grandi dischi del movimento alternative country.