HANGDOGS (Beware of Dog)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  31/01/2004
    

Terzo album per la roots band di New York. Gli Hangdogs sono una delle formazioni più vecchie nell'ambito della rivoluzione del suono roots, uno tra i primi gruppi a proporre un suono di stile americana. Sono di New York, una mosca bianca nella grande mela visto quello che usualmente gira, a livello musicale, nei locali della grande città americana. Beware of dog arriva dopo la conferma di East of yesterday che, edito a livello indie, è stato poi ristampato, con un brano in più, dalla Shanachie.
Il suono non è mutato, ruspante rock'n'country, cantato con voce arrochita e colorito con schitarrate elettriche, tanto per creare il classico wall of sound rock in un ambito country. Un disco che non deluderà i fans del quartetto e che creerà nuovi adepti alla formazione, visto che ora la distribuzione è più articolata ed il disco sarà disponibile su vasta scala.
La formazione è immutata, o quasi: Matthew Grimm è il leader di sempre, vociona roca, penna agile (è autore del novanta per cento dei brani), chitarra in seconda, Kevin "Hangdog" Baier, batteria, seconda voce, seconda penna, Automatic Slim, chitarra solista, pedal steel, mandolino, Kevin Karg (ex Rolling Hayseeds) basso e, in un paio di songs, piano. Il vecchio bass player JC Chmiel appare in tre canzoni.
La produzione, attenta e precisa, è dell'amico Bruce Henderson, che partecipa al disco in veste di strumentista aggiunto assieme gente del calibro di Any York, Barbara Brousal,Charlie Giordano, Jason Lewis, Albert Caiati e John Anthony.
Un album sano e ruspante che evidenzia le radici della band e che, pur non apportando novità di sorta, conferma la buona propensione compositiva di Grimm e la statura solida della band a livello strumentale. Se avete apprezzato il gruppo in passato, questo disco conferma tutto quanto era stato scritto su di loro. Basterebbe una canzone come Angelina Turns, dolce ballata dalle tonalità del border, ingentilita dalla fisarmonica di Charlie Giordano, a convincerci della bontà del prodotto, ma ci sono altri quaranta minuti abbondanti di musica per toglierci ogni dubbio. The gun song mischia country e schitarrate rock potenti ed apre il disco alla grande: ritmo acceso, al voce di Grimm in evidenza, ed una melodia fluida che si stempera in una tre minute song diretta ed incisiva.
Anche Out there non ascia nulla al caso, partenza dura, pausa melodica con la voce che si stende, quindi di nuovo sezione ritmica in azione e la melodia che fuoriesce limpida. Anacostia è una ballata lenta, dall'incedere potente, lavorata di fino sugli accordi di St Claire of cedar rapid, introdotta da un'armonica, è una classica Dogs song: epica, diretta, elettrica. Waltz this waltz alone rallenta il ritmo, è a tempo di valzer, ma l'impatto è ugualmente vibrante, con basso e batteria in evidenza, e la voce di Grimm più espressiva del solito. Meet me at Tommy's è una bar song rauca, elettrica e tonica, mentre Other people's house richiama i giorni dell'alcool e delle rose (qui canta Kevin). Come at night, con il suo train western di fondo, è tra le migliori del disco: bella la voce, notevole la chitarra di Slim, mentre il motivo si sviluppa in modo convincente.
Beware of dog è un rock'n'roll duro e tignoso, con country roots incorporate. The worlds is yours rallenta ancora il ritmo e diventa interiore, almeno nella sua parte iniziale, per poi lasciare uscire allo scoperto, secondo uno schema tipico della band, chitarre e sezione ritmica. Una roots rock song di grande presa. Chiude il disco la nostalgica, mi rammenta The band, Somewhere near heaven, dove la fisarmonica di Giordano fa il paio con la voce di Grimm, doppia da da quella più dolce di Barbara Brousal. Ancora una bella conferma dai cani di New York.