BOBBY BARE JR. (Brainwasher)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  31/01/2004
    

Figlio d'arte un po' degenere (il padre è un'icona della country music degli anni sessanta e settanta), Bobby Bare junior ha deciso di mettere da parte le radici musicali della famiglia e ha formato una vera e propria rock'n'roll band, tosta e decisamente rumorosa, che vive delle sue liriche "generazionali", piene di rabbia e disincanto, e della sua voce sgraziata ed irriverente.
Il debutto di due anni fa, Boo-Tay, li aveva rivelati come una piccola sorpresa del circuito alternativo americano, portandoli ad essere tra i protagonisti di molte date dell'ormai famoso festival itinerante H.o.r.d.e.. Persa per strada la chitarra di Michael Grimes, per il nuovo Brainwasher (sottotitolato ironicamente More Songs About Girls That Don't Like Me) la band si è riorganizzata portando in studio diversi amici (tra gli altri troviamo anche il bravo Tim Carroll) e soprattutto affidandosi alla navigata esperienza di un produttore quale Sean Slade, da sempre sensibile alle proposte più defilate dell'ambiente provinciale americano (ricordiamo, tra le tante produzioni, quelle degli Uncle Tupelo e dei Buffalo Tom).
Nella sostanza quello che ne è scaturito non si discosta nettamente dagli esordi, anche se una evidente perdita degli aspetti più rootsy del loro sound è ben riscontrabile: il dulcimer di Tracey Hackney incide meno e le chitarre elettriche hanno preso il sopravvento. In tutto ciò non vi è nulla di sbagliato, anzi, la band sputa grinta e freschezza per gran parte del disco (specie la furibonda sezione ritmica formata da Dean Tomasek e Keith Brogdon), ma per onestà bisogna ammettere che una delle peculiarità principali del gruppo era proprio quella di unire un'energia figlia del punk-rock, dei Replacements e dell'era post-grunge alle suggestioni di chi, volente o nolente, era cresciuto con i suoni di Nashville ed in generale della tradizione country & western.
Ora la bilancia sembra pendere verso un rock'n'roll ringhioso, che mischia ritmiche punk (la stessa Brainwasher, Kiss Me) e chitarre grungy (God) e al tempo stesso si apre costantemente a soluzioni melodiche, in cui spesso la rauche tonalità della voce di Bobby Bare si contrappongono a veri e propri brani dalla struttura pop (If You Choose Me, Shine, Limpin' o una ballata come Miss You The Most).
Tutto ciò resta comunque la testimonianza più sincera che la voglia sfrenata di rock'n'roll che guida questi ragazzi risulta tra le più genuine in circolazione al momento.