RONNY ELLIOTT (Poisonville)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  31/01/2004
    

Ronny Elliott, from Tampa, Florida, è uno dei talenti nascosti della scena Americana. Ha una bella voce, scrive ottime canzoni, suona in modo egregio ed i suoi dischi, sono ormai cinque, dimostrano che la coerenza e l'onestà di intenti possono sopravvivere anche a discapito dell'assoluta mancanza di supporto da parte di una casa discografica.
Elliott è come Charley Warrick (noto personaggio di uno splendido film di Don Siegel, interpretato da un formidabile Walter Matthau): l'ultimo degli indipendenti. Prima di questo Poisonville, ha registrato quattro albums: Loco Siempre, Ronny Elliott and the Nationals, ... A Postcard from Jack ..., My Nerves Are Bad Tonight. L'unica cosa che manca al nostro è un grafico di livello, infatti le sue copertine sono mediocri e non fanno sicuramente giustizia al contenuto. Poisonville prosegue il discorso di Ronny, un musicista che preferisce l'anonimato agli specchietti per le allodole: lui vuole fare la sua musica e non gliene frega un cavolo di fare altre cose.
Icona locale, quasi una leggenda dalle sue parti, era uno dei leader dell'insurgent country prima che questo stile diventasse un genere vero e proprio. Elliott è accompagnato, come al solito, dai Nationals: Natty Moss - Bond, Walt Bucklin, Steve Connelly, Harry Hayward, Jim McNealon. La canzone d'apertura, la ballata Room 100 è tipica dello stile del nostro. Bella voce, un suono sospeso tra country rock e canzone d'autore, una melodia ben costruita con chitarre e steel in evidenza. Ballata attendista con Ronny che usa la voce più per narrare che per cantare.
Infatti le sue composizioni sono story songs ed il nostro spesso parla più che cantare, ma il risultato è sempre di sicuro effetto. Burn Burn Burn è un altra canzone con il ritornello che cattura all'istante (impossibile dimenticarsi di quel Burn Burn Bum): grande ritmo e la melodia scivola. Poisonville nasce dalla lettura di Dashiell Hammett ed affonda le sue liriche in un territorio hard boiled, mentre la musica ha un tessuto country rock intenso e fiero.
Grande canzone: la specialità di Elliott è quella di fornire musica completa e coinvolgente per testi spesso ironici. When Mr Blues Come to Town è un omaggio all'amico armonicista Rock Bottom: un country blues costruito all'uopo di dare spazio ali' armonica. Letter From a Birmingham Jail è una tipica composizione di Ronny Elliott: talking e gran movimento di chitarre. Born In 1947, autobiografica, è, a dir poco, splendida. Ronny passa in rassegna le sue radici ed i luoghi che le hanno generate: Hank Williams, Wynonie Harris, Elvis Aaron Presley, Bill Monroe, Junior Parker, Roy Brown, Alabama, Mississippi, Geòrgia, Johnny Otis, The Chambers Brothers, Cari Perkins.
Una sorta di storia delle musica personalizzata, con nomi, luoghi, date ed avvenimenti che scorrono mentre i Nationals condiscono il brano con sonorità calde e continue. Bluer Than You è romantica, Dirty Dreams segue una tematica simile.
La dolcezza di Bitter Breeze, dai sapori hawaiiani, e l'ardore di Irish Rockabilly Blues, rilettura di una composizione di Terry Clarke, sono altrettanto degne di nota. Il disco si chiude, in modo sempre brillante, con I Watched Her Tango, dalla struttura abbastanza acustica, Bury Him Like A Prince, un saluto ai suoi miti e, dolce sorpresa, una personale cover del classico sudista Oh! Susanna. Oh! Susanna è una canzone del milleottocento che i musicisti della nostra generazione hanno dimenticato: Ronny la riprende alla sua maniera e la splendida melodia (Come from Alabama with the banjo on my knee… Oh! Susanna don't you cry for me) ritorna a nuova vita.