MARY GAUTHIER (Drag Queens in Limousines)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  31/01/2004
    

Mary Gauthier arriva dalla Louisiana, fa la musicista per vocazione e la ristoratrice per lavoro, ha 38 anni e vive a Boston e, se proprio volete trovare una che gli assomiglia, la si può paragonare a Lucinda Williams. C'è una canzone in questo disco, I Drink, che racconta la vita di Mary: First swim, birds fly, Daddies yell, Mamas Cry, Old Men Sit and Think, I drink. Cioè la disperazione e la solitudine, la mediocrità e la marginalità della vita nei piccoli borghi di provincia del Sud, dove ci sono solo bar, magari una sala da ballo, una via in centro al paese e niente altro. Ha lasciato casa a 15 anni(Thibodaux, Louisiana) rubando la macchina di papa, è finita in cella a Kansas City a 18 anni, poi ha peregrinato per gli Usa prima di finire a Boston, dove ha aperto il suo ristorante, Dixie Kitchen a Back Bay, che poi ha lasciato per diventare musicista.
Ma Mary è una cantautrice coi controcoglioni e questo suo album, il secondo, è degno di grande attenzione. Ha esordito alla fine del '97 con Dixie Kitchen ed ha cominciato velocemente a farsi un nome e, solo due anni dopo, ha edito, sempre in via privata, questo lavoro che ora ha trovato persino una distribuzione europea. Mary incarna la tipologia del Sud, è lenta nella dicotomia, pigra nel cantare e la sua musica ha il sapore dei luoghi da cui proviene ma, rispetto alla Williams, ha anche un tocco cajun. Infatti la sua musica mischia Hank Williams con i Balfa Brothers, John Prine con Merle Haggard, Johnny Cash con Nathan Abshire, non dimentica le sue origini e ci mette una solida dose di humor e di sarcasmo e, non ultimo, una notevole maestria nello scrivere le canzoni. Infatti quello che sorprende maggiormente nel disco di Mary è la maturità delle composizioni, l'asciuttezza degli arrangiamenti e l'inventiva nelle soluzioni melodiche.
In poche parole Drag Queens in Limousines è un grande disco, uno di quelli che lasciano a bocca aperta e che si ascoltano e si riascoltano all'infinito. A prescindere dal fatto che si tratta di un disco autogestito, quindi autoprodotto, l'album ha una fattura decisamente professionale ed un suono nitido, brilla come un diamante per il suo contenuto ad alto livello, ed è stato decisamente convincente perché ha portato l'autrice ad essere invitata nei maggiori festival statunitensi: Kerrville, Newport, Strawberry, solo per citarne alcuni. Mary sta già da tempo lavorando al suo terzo disco, ma intanto gustiamoci Drag Queens e vediamo di approfondire il contenuto. L'album mischia in modo sapiente folk contemporaneo e sapori country, speziandoli con elementi di blues e cajun: le liriche, nella più classica tradizione della scrittura americana di confine, parlano di losers, giocatori, avventurieri, loschi individui, delusi, emarginati, amanti senza futuro.
Potrebbe scrivere romanzi, spessole sue liriche sono cariche di immagini che la musica riesce poi a fecalizzare alla perfezione, ma Mary ha scelto definitivamente di girare gli Usa con la sua chitarra e la sua voce roca e intensa e di fare sentire alla gente le sue ballate, la sua graffiante ironia (il paragone con John Prine, a livello testuale, calza a pennello), la sua musica fresca e reattiva. Aiutano la Gauthier nella sua seconda avventura discografica musicisti dell'area di Boston, alcuni nostre vecchie conoscenze, come John Lincoln Wright, Matt Leavenworth, Jimmy Ryan (Blood Oranges), Catie Curtis, Caroline Aiken, Richard Bowden. Sono del Sud ama raccontare la Gauthier "e questo è il modo in cui ho imparato ad ascoltare la musica: sono cresciuta con le stazioni AM e si ascoltava solo country Hank Williams Sr, Johnny Cash, Merle Haggard, Patsy Cline, Johnny Horton ma i miei famigliari rinnegavano questa musica, pensavano che questa gente avesse bisogno di essere educata. Loro ascoltavano cose più classiche, Neil Diamond, musica da film, show tunes degli spettacoli di Broadway e li mandavo fuori di testa quando accendevo la radio ed ascoltavo musica.
Mi è sempre piaciuto anche il country fuori dalle regole, quello di John Prine per intenderci, anche se non veniva suonato per radio. Dal country alternativo ho preso le regole di vita che in seguito ho fatto mie. Ho capito che avrei incontrato gente che avrebbe gradito quello che facevo o che non lo avrebbe ed ho deciso di presentarmi ogni sera dicendo questa frase: Queste sono le mie canzoni, se vi piacciono state pure, se non vi piacciono andatevene". Tosta la nostra cantautrice! Drag Queens in Limousines inizia con il passo di un valzer pigro del Sud: grandi liriche, elettrica e cadenzata, cantata da un voce forte e presente, la ballata è il miglior biglietto da visita. Una voce e la sua chitarra e l'atmosfera è subito catturata, poi entra la band, ed il suono si fa pieno e carico di umori. Our Lady of the Shooting Stars è un composizione raffinata dal tessuto elettroacustico e dalla vena triste, intcriore e notturna. Karla Faye è una country ballad che ha il ritmo di un valzer e che racconta una storia amara e volutamente marginale: ma Mary ha il tocco magico, sa dosare le note, parola dopo parola, e lascia andare la sua voce su un motivo dal ritmo pigro. Di I Drink abbiamo già descritto parzialmente il testo: canzone splendida, lenta, magica e coinvolgente.
Anche Evangeline contribuisce a mantenere alto il livello: composizione dalla struttura semplice, ha uno sviluppo intrigante ed un ritornello decisamente memorizzabile. Si tratta di una perfetta country song che anche un grande come Hank non avrebbe certo disdegnato di interpretare: l'entrata dell'ogano, prima, e del resto del gruppo, poi, sono di grande impatto. In Lucky Stars gli strumenti sono dosati in modo leggero e lasciano emergere la melodia con raffinata leggerezza. Il disco si avvia alla fine, ma le sorprese non sono finite: malinconica e con il sapore delle cose di un tempo Different Kind of Gone, leggera come una piuma Slip of the Tongue, rurale e ruspante Lifetime, in cui ci sono accenni cajun, per arrivare al gran finale di Jackie's Train, ritmata ed accessibile, spolverata di country e meno amara di quelle che la hanno preceduta. Il suo treno si avvia nelle paludi della Louisiana e fa rotta verso il Nord.