Non è il nuovo album del grande cantautore, per quelli, perché sono due, dovremo attendere a maggio. Si tratta di un concerto acustico registrato l'otto di ottobre, 1974. Voce, chitarra e piano. Un Waits ancora acerbo. Segue le orme di Randy Newman, voce a parte, sfiora il piano senza rabbia, racconta storie e canta le sue ballate. Siamo ben lontani dal musicista di
Rain Dogs o, ancora di più, di
Mule Variations.
Questo è il primo Waits, ancora irreggimentato nelle vesti di cantate ed autore, più poeta della notte che corruttore di melodie. Quindi un disco, per altro in tiratura molto limitata, che sarà appetito dai collezionisti, ma che probabilmente deluderà che conosce Waits dagli anni ottanta in poi. Come documento il concerto ha un suo valore, è ben registrato ma abbastanza monotematico. Waits è già uno storyteller ma manca di rabbia, sfiora le sue canzoni con grazia, la voce già roca, ma non certo espressiva come quella attuale.
Quasi cinquanta minuti di ballate notturne, con il piano che fa da contraltare ad uno voce già personale e che lascia scorrere brani come
San Diego Serenade, Good Night Loving Trail (di Utah Phillips),
0l'55, Martha, Ice Cream Man, The Ghost of Saturday Night, On a Foggy Night. Non c'è molta emozione, anche da parte dell'autore, ed il pubblico è freddo e distaccato. Just for collectors.