TEDDY MORGAN & THE PISTOLAS (Live @ 7 Black Cats - Tucson, AZ)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  26/02/2004
    

Abbiamo sempre criticato positivamente i lavori di Teddy Morgan, cantautore-rocker del Mississippi, fin dai due dischi d'esordio Ridin' in style e Louisiana rain, basicamente due blues album con incursioni nel rock e nello swamp, fino al debutto su Hightone di due anni orsono, Lost love and highways (il primo con i Pistolas), in cui Teddy si sposta sia tisicamente che musicalmente in Texas (ora vive ad Austin), consegnandoci una raccolta di brani in puro stile americana.
Morgan ha pubblicato un nuovo album di studio con la sua band, dal titolo Crashing down che, prosegue il discorso iniziato col disco precedente, migliorandosi ulteriormente: ed ora ci occupiamo di un interessante live album registrato a Tucson all'inizio di quest'anno, prodotto con due lire ed autodistribuito. Teddy è sempre accompagnato dai fidi Pistolas (Jon Penner al basso e Chris Hunter alla batteria), oltre a Neil Harry ospite alla pedal steel e Troy Olsen alla chitarra acustica, mentre egli si occupa in prima persona di tutte le parti di chitarra elettrica: una band essenziale, senza fronzoli, molto ben affiatata e sicura, che ci consegna un dischetto di sano rock dal vivo, con qualche addentellato blues e swamp, riminiscenze di John Fogerty e Neil Young ed una performance vocale del leader molto più roca che su disco.
Non ci sono aggiustamenti od operazioni di lifting discografico, ma solo una chitarra, un basso, una batteria, buone canzoni, un pubblico caldo e tanta birra. Il concerto inizia con l'epica Lost love and highways, rock corale e spruzzato di country, chitarristica e solida al punto giusto, con un refrain che cattura all'istante. Nothing to go back to è un country'n'roll gustosissimo dal ritmo forsennato, mentre Peace, love and understanding è proprio la signature song di Nick Lowe: versione più elettrica e nervosa di quella del bravo artista inglese, ma la bella melodia non viene snaturata.
Western star è una ballata, dalla suggestiva atmosfera western (vedi titolo) ed una bella chitarra che richiama i fraseggi di Mark Knopfler; la frenetica Bullet from a gun è un gradino sotto le precedenti, ma tiene bene grazie al ritornello ben costruito. L'attendista Along the way precede Train of pain, dall'inizio creedenciano e dallo sviluppo ai limiti del punk; Louisiana rain è il brano più bello del disco e, forse, il capolavoro assoluto di songwriting di Morgan: una ballata lunga struggente, leggermente country, che risente della lezione di Fogerty, vero punto di riferimento per intere generazioni di rockers.
Should be gone è fin troppo Creedence, versante swamp-bayou-rock,anche se è comunque riuscita; Run down shacks è elettrica e tirata allo spasimo, ma senza spunti rilevanti; Why you been gone so long, che chiude l'album, è una cover del rivalutato Mickey Newbury, dalla squisita vena country-rock che la rende una delle migliori del disco. In attesa di ascoltare il nuovo disco, un bell'antipasto dal vivo.