MASSIMO BUBOLA (Il Cavaliere Elettrico vol. III ovvero Storie oscure)
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  Recensione del  26/02/2004
    

Terzo volume per Massimo Bubola della quadrilogia denominata Il Cavaliere Elettrico e in questa raccolta, intitolata non a caso, Storie oscure, l'artista da il meglio di sé. Le canzoni rivelano l'animo dark di questo musicista che si diletta nel raccontare trame spaventose e cruente, alternandole, a tenere e splendide ballate. Con l'opera omnia "Il Cavaliere Elettrico", Bubola ripercorre la sua lunga carriera artistica e ripropone il proprio repertorio togliendo un po' di polvere dalle vecchie canzoni.
I seguaci di De Andre forse si stupiranno dei nuovi arrangiamenti di "Rimini", di "Don Raffaè" sostenuta da un energico blues elettrico, di "Se ti tagliassero a pezzetti" trasformata in un'accorata preghiera, ma le canzoni si sa possono anche trasformarsi ed è giusto che l'autore - come Dylan ed altri grandi artisti fanno regolarmente - regali nuove forme a vecchie composizioni. Tutti i brani sono registrati dal vivo e questo ci permette di apprezzare l'ensemble che accompagna Massimo nelle esibizioni live: con otto anni di esperienza insieme la Eccher Band dimostra di essere una dei migliori band italiane ora impreziosita dalla presenza del bravissimo polistrumentista Michele Gazich - piano, violino e viola - che ha saputo dare nuovi i colori alle composizioni di Massimo. L'album à costituito da undici brani fra cui svettano su tutte l'ottima "Niente passa invano " tra le più belle canzoni di Bubola e sicuramente tra le migliori love song italiane degli ultimi anni.
Per originalità tematica e sentita partecipazione poetica - l'addio alla vita di un soldato durante la Prima Guerra mondiale - vi invito a (ri)ascoltare "Rosso su verde": il titolo della canzone si riferisce al colore del sangue sulla divisa del militare. L'epilogo del brano - "... chiamo e non mi sento / puoi sentirmi tu" -è davvero molto emozionante e ben si adatta alla chiave intimista/cinematografica che Bubola a voluto creare per questa canzone tra le più orginali del suo vasto repertorio. Meritano un attento riascolto "Emmilou" che più cupa non si può, "Blues di Re Teodorico" che rapito da un cavallo diabolico attraversa l'Italia per morire in Sicilia, "Don Raffaè" il cui testo è uno spaccato dell'Italia di questi anni e la dolce e melanconica "Addio Goodbye".
Bubola che conosce il suo pubblico ed è molto attento a quello che accade nel musical business degli altri Paesi, regala poi come "bonus track" ai suoi aficionados, un brano inedito: "Piove col sole". "Piove col sole" è incisa con la giovane band veronese dei Corvi Parlanti, di cui sentiremo presto parlare, ed è un brano di notevole impatto giocato su un tirato riff chitarristico. Il testo, come al solito quando parliamo di Massimo, è interessante e attraverso alcune dolorose liriche possiamo riconoscere il ritratto di un'Italia demoralizzata e senza speranza. Tutti i brani, come vi anticipavamo, sono stati registrati dal vivo e non vi è nessuna introduzione parlata alle canzoni: giustamente perché non ve n'è bisogno. Queste storie in bianco e nero sono avvincenti e toccanti ed è sempre un piacere riascoltarle. Per tutti quelli che apprezzano Bubola, qui davvero al Massimo.