Se ben ricordate, avevamo parlato in termini più che positivi dell'omonimo esordio dei
Brother Trucker, meno di due anni fa: un bel disco di americana, con molteplici influenze (Neil Young, Tom Petty, Byrds, Haggard, Hank Williams Sr.) ma nessuna che prevaleva sulle altre, così da dare al lavoro un sigillo di originalità e personalità.
Regulars (questo il titolo del nuovo album del "fratello camionista") prosegue in toto il discorso: nove brani intensi, alcuni spruzzati di country, altri più classicamente rock, altri ancora con influenze western, ma tutti con il comune denominatore dell'amore per le sonorità più classiche della nostra musica. Ricordiamo che il combo è composto da Andy Fleming (voce solista e chitarra), Mike Fitzpatrick (chitarra solista), John Conlan (batteria), Lyle Kevin Hogue (basso) e Brian Atkinson (percussioni), oltre all'aiuto importante di Dave Zollo che, oltre a suonare benissimo il piano e l'organo, produce il disco con bravura e precisione (alla maniera dello specialista Lloyd Maines).
Regulars è innanzitutto un disco di canzoni, dove la musica è totalmente al servizio della composizione.
L'opening track
Bought & sold è forse l'unico brano sottotono, movimentato ma piuttosto comune, ma
Flat horizon ha già molte più frecce al suo arco: rock song di grande spessore dall'incedere epico, melodia che cattura al primo ascolto, chitarre in palla (l'assolo è da manuale) e hammond organ suonato come si usava fare negli anni settanta. La mossa e divertente
They took off ricorda certi brani solari di Billy Joe Shaver;
Lazymansload è un lentaccio di grande intensità, con uno splendido piano sullo sfondo ed un'atmosfera crepuscolare di limpida bellezza.
La folkeggiante
Wait & see e l'elettrica
Like the man sono due facce della stessa medaglia: i Truckers sanno comporre, sono validi strumentisti ed hanno grande rispetto per i capisaldi del classico sound a stelle e strisce. La countreggiante
Rent is due ha un motivo decisamente gradevole ed un ritornello corale di presa immediata; la tenue
Knockin'em down ha un train sonoro nostalgico ed evocativo, mentre
Dottie's all night diner, che chiude l'album, è un racconto di vita on the road, non privo di ironia, dal ritmo incalzante e con una bella armonica bluesy in sottofondo. Una bella conferma per i
Brother Trucker, un disco che si ascolta con piacere e che merita le dovute attenzioni.