Un disco di
Johnny Cash è sempre un evento. Questo concerto, inedito sino ad oggi, è stato registrato il 5 Dicembre 1969 al Madison Square Garden di New York. Non è stato mai pubblicato perché, proprio in quegli anni, i dischi più popolari di Cash erano proprio due Live:
At Folsom Prison ('68) e
At San Quentin ('69). Per non creare conflitti la Columbia aveva deciso di relegare in un cassetto questo Live che, per bellezza e incisività, non è secondo agli altri due. Il disco è un documento esemplare di Johnny Cash all'apice della sua popolarità, primo in classifica (anche in quelle pop) con
A Boy Named Sue, con un LP in alto in alto ed una fila di dischi che avevano venduto alla grande negli anni precedenti.
Ma Cash, pur molto famoso, da lezioni di cultura e di rigore. Il concerto, 77 minuti, presenta uno show intero in cui il nostro, con la voce che si ritrova, si permette di fare qualunque canzone e non disdegna brani come
Remember the Alamo che, oggi come oggi, a nessuno verrebbe in mente di fare, ma anche come
Wreck of the Old 97,
Last Night I Had a Strongest Dream,
The Long Black Veil,
The Ballad of Ira Hayes,
He Turned the Water into Wine. Canzoni che fanno parte della storia, che sono la storia, che raccontano la storia. Accompagnato dal classico boom-chicka-boom della sua band (Marshall Grant, W S Holland e Bob Wootton) è attornianto anche da ospiti e familiari:
Carl Perkins (che in quel periodo veniva chiamato The Man behind Johnny Cash), il fratello
Tommy Cash, cantante pure lui,
The Statler Brothers, The Carter Family.
Una family reunion sul palco (c'è anche Ray Cash, padre di Johnny, ed il cantante racconta una storia di quando era ragazzo) che si adagia solo quando gli ospiti, Perkins escluso, eseguono i loro brani. Ma sono solo una manciata di minuti su oltre settanta: il resto è puro Cash, con il boom chicka boom classico, secco e preciso, e la grande voce a fare il resto. Il repertorio contiene brani noti ed anche meno noti, ma mancano gli hits veri e propri, che già erano sui due dischi live precedenti. Certe volte Johnny è sublime, quando accarezza con il vocione brani quali
The Long Black Veil, Last Night I Had a Strangest Dream, Send a Picture of Mother, Jesus Was a Carpenter e la straordinaria folk ballad di
Peter La Farge The Ballad of Ira Hayes.
Ma poi si scuote e la voce troneggia in
As Long as The Grass Shall Grow (sempre di La Farge),
He Turned Water into Wine, Folsom Prison Blues, Daddy Sang Boss, Five Feet high and Rising, I Still Miss Someone. Tutti assieme nel finale con un medley travolgente che comprende
Ring of Fire, Folsom Prison Blues, The Rebel Johnny Yuma, I Walk the Line.
Oltre la musica country.