Pennellate di note. Accenni di emozioni detonatori di sensazioni profonde. Delicate melodie che avvolgono i sensi. Così potrebbero essere descritte le composizioni di
Jesse Sykes.
Reckless Burning è l'album di esordio di questa cantautrice, ulteriore dimostrazione della vitalità musicale dell'area di Seattle. Un esordio maturo, che affascina per la sua completezza. Se Jesse è all'esordio non altrettanto si può dire di
Phil Wandscher, membro fondatore dei
Whiskeytown, la cui chitarra rappresenta il fulcro dei
Sweet Hereafter.
Reckless burning è un album delicato, ingannevolmente. Possiede infatti una tensione intrinseca, che viene fuori dopo vari ascolti. Basta ascoltare brani come
Lonely still, dall'incedere cadenzato, caratterizzata dal banjo, con la voce potente ma mai sopra le righe della Sykes che colpisce nel profondo. Le atmosfere potrebbero essere accostate, senza timore di esagerare, a quelle dei cd dei
Cowboy Junkies. La voce di Jesse è stata paragonata alla giovane
Marianne Faithfull.
Sono paragoni per niente azzardati (provate ad ascoltare la conclusiva, bellissima e sognante
Lullaby). Gli arrangiamenti scarni ma non poveri (sembra una contraddizione ma non lo è) sottolineano perfettamente la vocalità della ragazza. Il violino di
Anne Marie Ruljanchich (
Walkabouts) impreziosisce il sound della band. I brani sono da scoprire lentamente; ad ogni ascolto veniamo colpiti da qualche particolare nuovo. Fra le canzoni migliori, oltre alla già citata
Lonely still, metterei senz'altro
Don't let me go, andamento country, un accenno di piano, voce fra il sognante e l'implorante; oppure la titletrack, che inizia con una chitarra distorta che si liquefa poi in quella bellissima, possente, di Wandscher; o la jazzata
Love me, someday.
Ma è l'album nel suo insieme ad avere un suo fascino particolare. Le liriche di
Jesse Sykes sono evocative, con immagini che sembrano delle foto bianco e nero, virate seppia, come quelle che illustrano il libretto del cd. L'atmosfera evocata dalle canzoni di Jesse è pregna di malinconia. Ma come ho già avuto modo di scrivere la malinconia che ci prende ascoltandole è un sentimento piacevole. È la malinconia che la vita ti insegna ad amare.
Se vuoi vivere una vita degna di essere vissuta. Ma forse sto andando fuori tema. 0 forse no. Forse il fascino della nostra musica è tutto lì. Ti prende per mano e ti porta in luoghi inesplorati, inaspettati. 0 ti tiene compagnia nei luoghi della tua mente. È uno stato della mente. E solo la nostra musica, ma ci piace. E
Jesse Sykes da oggi ne fa parte.