TOM RUSSELL (Museum of Memories 1972 - 2002)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  26/02/2004
    

Questo CD non lo troverete in Italia, neanche in Usa. Si può comprare via Internet nel sito di Tom, a venti dollari più le spese. Si tratta di un disco prezioso che copre trenta anni di carriera: ovviamente tutto il materiale contenuto nel CD, che dura 80 minuti, è inedito. Russell è un cantautore straordinario, grande amico di Dave Alvin, e attraverso questo Museo di memorie si scopre la sua lenta ed inesorabile crescita. Da semplice storyteller a cantautore di vaglia la sua maturazione è stata continua. Disco dopo disco è cresciuto a dismisura ed ha inglobato nella sua musica le radici più disparate: dalle canzoni del west alla musica del border, dalla canzone d'autore alle sue lontane radici irlandesi.
La musica di Russell è folk a trecento sessanta gradi, intensa e profonda, colta e personale. Ed anche in questo caso, di fronte a del materiale così vario, non si può fare a meno di levare il cappello davanti alla sua arte. Un disco che raccoglie trenta anni di canzoni è anche una sfida: e Tom la vince in quanto anche le prime registrazioni sono valide. Il CD inizia con una brano del 72, un singolo dei Mule Train, la prima band di Russell, Strung Out.
Un racconto country & western semplice e diretto. Segue un bel demo inedito del duo Hardin & Russell, Shipwreck Kelly (74). Poi passiamo agli anni ottanta e qui la crescita dell'autore è già palpabile sin da Cross of Guadalupe ('81) una splendida border ballad acustica registrata dal vivo, la prima con il compadre Andrew Hardin. La Galue ('85) è dedicata al Moulin Rouge e ad un noto personaggio di un quadro di Toulouse Lautrec: bella melodia, con tanto di musette. Shut Up The Lights ('86), proprio quella di Springsteen, è una rilettura elettrica con fisarmonica, in chiave irish folk-rock, edita originariamente come b side di un singolo.
Inutile dire che è una gran bella versione. Can't keep No Liquor ('87) ha il sapore (country) delle ballate di John Prine, una steel fluida e un suono diretto. Chinatown in The Rain ('88) è una spoken ballad piena di sentimento e nostalgia: molto bravo Fats Kaplin all'accordion. Amelia's Railroad Flat ('88) che il nostro ha regalato a Katy Moffatt, è una country song pura e semplice, elettrica e godibile. Mineral Wells ('89) ha il sapore delle ballate di Woody Guthrie e la fierezza delle canzoni di impegno sociale. The Heart ('90) è stata scritta quattro mani con Greg Trooper.
La conosciamo nella versione di Greg, fa grande piacere risentirla in questa rilettura acustica. Big Fool ('91), registrata dal vivo, è una composizione folk rock che il nostro ha scritto con la Moffatt: anche questa è piena di vita ed una melodia di base splendida, con gli strumenti a corda che regalano emozioni. 10 Cent Lemonade ('93) è una country song pura e semplice, voce e chitarra. Biggest Bordertown ('93) ha Dylan nei suoi cromosomi.Tom la ha composta con Bob Neuwirth e la ballata è di quelle che si dimenticano difficilmente. Roddy McCorley ('95) è una tradizionale irlandese, una canzone dell'IRA, che Russell ha appreso dai dischi del Kingston Trio e dei Clancy Brothers, quando il folk la faceva da padrone.
Registrata dal vivo a St. Louis. Hank & Audrey ('95) è dedicata ad Hank Williams e a sua moglie Audrey. Registrata dal vivo mantiene pathos e vitalità, grazie ad una performance gustosa Closin' Sunny Dinner ('96) è un blues malinconico, venato di folk, con la voce tipica del folksinger che racconta una storie che ormai tutti hanno dimenticato. When Irish Girls Grow Up ('99), ancora dal vivo, racconta una storia legata al suo disco a tema The Man from God Knows Where: anzi è una storia, con tanto di imitazione gustosa della voce dell'amico Dave Alvin. Open Pit Mine ('00) è una outtake di Borderland.
Una vecchia canzone di George Jones che Tom rifa alla sua maniera, da folksinfer consumato. Quindi abbiamo una composizione nuova, The Dogs Bark But The Caravan Moves On ('02). Una bella canzone, molto caratterizzata, giocata su due voci ed un ritornello coinvolgente. Chiude una ghost track, una tersa ballata acustica, Dark Angel, intensa e profonda. Un'altra piccola gemma da incastonare. Un disco di rarità, inediti, prove di studio, registrazioni dal vivo, confezionato in modo inusuale a mò di cartoncino ripiegabile, con cartoline ricordo all'interno. Non male per uno che è nato a New York e che ora vive ad El Paso.