BILLY JOE SHAVER (Freedom's Child)
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  Recensione del  26/02/2004
    

Su Billy Joe Shaver (classe 1939 da Corsicana, Texas) molto si è scritto ed ancora più si è detto. Icona vivente del movimento prettamente Texano definito "outlaw country", è considerato alla stregua di Waylon Jennings e Willie Nelson in termini di importanza stilistica, anche se la sua produzione risulta molto meno inflazionata dei due compadres.
Dodici albums ufficiali a partire dal 1973, sei dei quali attribuiti a Shaver, il duo che Billy Joe aveva formato con il promettente figlio chitarrista Eddy Shaver, oltre ad un rarissimo live registrato in Australia nel 1989 ed un altro doppio ed live registrato con Kinky Friedman nello stesso continente non possono certo essere considerati quali produzione vasta e copiosa, eppure il frutto del genio compositivo di Billy Joe Shaver è stato associato, nel tempo, ad interpreti del calibro di Elvis Preley, WiIIte Nelson, Waylon Jennings, Johnny Cash, David Allan Coe, Jerry Jeff Walker, Asleep at the Wheel e molti altri.
In tempi recenti Billy Joe ha dovuto sopportare colpi durissimi infertigli dall'avverso destino, quali la morte della moglie e del figlio, il tutto nell'arco di pochi mesi.Ce ne sarebbe più che abbastanza per piegare anche l'animo più tosto, eppure il vecchio leone torna a ruggire. Registrato nell'arco di una quindicina di giorni nel mese di settembre del 2002, questo Freedom's Child è un signor disco, Texano dalla prima all'ultima traccia, country quanto basta, cantautorale quanto serve, sentito, autobiografico e vissuto quanto un prodotto di un'onestà adamantina.
Quasi un'ora di musica acustica ed elettrica a seconda delle esigenze del brano, il disco ci prende idealmente per mano e ci conduce lungo i sentieri della sensibilità di Billy Joe: ci fa conoscere i suoi amici (That's Why The Man in Black Sings The Blues è un palese tributo a Johnny Cash, anche a livello stilistico, con l'inconfondibile "boom-chicka-boom sound), i suoi sentimenti più intimi (Hold On To Yours è la rassicurazione che una relazione trova la sua sublimazione nella reciprocità del rapporto: se entrambe le persone coinvolte provano lo stesso sentimento, l'unione durerà per sempre o per 50.000 miglia, a seconda di ciò che arriverà prima quasi fosse una garanzia commerciale), i suoi sogni (nella ritmata e grintosa titletrack, decorata di una grande chitarra elettrica in mano a Jamie Hartford, figlio del compianto John), i suoi ricordi di giovane quindicenne alle prese con il primo amore (Honey Chile) e di bambino pieno di dubbi (Magnolia Mother's Love, giocata sul solo mandolino di Hartford). Billy Joe ci apre il suo vecchio cuore e non fa mistero delle sue scelte patriottiche (Good Ol'USA), della sua storia d'amore con l'adorata moglie Brenda (Day By Day è solo voce e chitarra acustica a dodici corde, mentre We è una ballata impreziosita dalla voce che evidenzia tutto il trasporto del sentimento che ha animato il loro matrimonio fino alla fine), dei suoi trascorsi di ragazzino che vendeva i giornali e contemporaneamente cantava per attrarre l'attenzione dei potenziali acquirenti (Corsicana Daily Sun è una splendida ballata elettroacustica di pura marca Texana), dei momenti di composizione a quattro mani con il figlio Eddy (That's What She Said Last Night è pura rock music for fun, ma centra il bersaglio). Drinkin'Back è un valzerone Texano che fa perno sul fiddle di Chris Carmichael e sulla splendida voce di Billy Joe, inconfondibile come un sorso di whiskey invecchiato, mentre Wild Cow Gravy accelera il tempo e ci sprofonda in un territorio rurale e country fino al midollo.
Il disco contiene poi un duetto con Todd Snider (strana accoppiata), nella fattispecie un improbabile blues con intro alla Jimmie Rodgers intitolato Deja Blues e prosegue con una bonustrack di chiara ispirazione natalizia, Merry Christmas To You. Mancano però oltre sette minuti alla fine dell'album: ma come, se abbiamo già passato in rassegna tutti e quattordici i brani elencati sul retro del CD? L'arcano è ben presto spiegato dall'inserimento di una famigerata "ghost-track", nelle vesti di un blues elettrico e rauco, che assomiglia più ad un demo che ad un prodotto finito: lunghi fraseggi elettrici alternati alla voce per un prodotto controcorrente ed alternativo quanto lo è sempre stato Billy Joe Shaver in tutte le sue manifestazioni artistiche. Bel colpo, Billy Joe!