JAYHAWKS (Rainy Day Music)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  31/03/2004
    

Aria di rimpasto in casa Jayhawks, con una miscela di vecchio e nuovo che ha prodotto il loro miglior album dai tempi di Hollywood Town Hall. Se ne è andato Kraig Johnson e attorno a Gary Louris e a Marc Pearlman si sono aggregati Stephen McCarthy chitarra e pedal steel già nei Long Ryders, Richard Causon alle tastiere (molto in sordina, in realtà) e un ritrovato Tim O'Reagan, che ha suonato la batteria con Joe Henry e Martin Zellar, ma anche con gli stessi Jayhawks. Lo stesso team dietro il mixer vede Rick Rubin con Ethan Johns il cui sound un po' sgangherato alla maniera di Exile On Main Street (buon sangue non mente) è ormai perfettamente riconoscibile.
Presente e passato si alternano persino negli special guest, visto che spiccano le note del banjo di Bernie Leadon e i nomi di Matthew Sweet e dei figli d'arte Jakob Dylan e Chris StilIs. Completano il panorama un bel parco di chitarre vintage e la stessa sala di incisione dove è stata registrata Mr. Soul dei Buffalo Springfield e le le concessioni al passato non finiscono qui, perché sono evidenti riferimenti ai Byrds (Stumbling Through The Dark) o a Bob Dylan (Tailspin, con Bernie Leadon al banjo, ma anche con una sfumatura di chitarre acide) o persino alle armonie vocali di CSNetY (All The Right Reasons sembra proprio un omaggio a quell'epopea). Fonti d'ispirazione (insieme al taglio Big Star di Eyes of Sarahjane) che sono chiarissime, ma che nulla tolgono al talento e alla freschezza di Rainy Day Music che è una brillante soluzione di continuità rispetto alle ultime prove dei Jayhawks. Una rinnovata vena compositiva che spicca nelle dinamiche di Save It For A Rainy Day o Come To The River, canzoni a cui non manca proprio nulla.
Oppure nella parte finale del disco, dove You Look So Young, Tampa To Tulsa, Will I See You In Heaven e anche la ripresa unplugged di Stumbling Through The Dark aprono porte e finestre alle chitarre acustiche, lasciano ampio spazio alle armonie vocali (e qui scorrerà qualche lacrima di nostalgia) ad un contrabbasso, alla fisarmonica, persino ad un filo di archi struggenti, che poi sono gli strumenti perfetti per la musica dei giorni di pioggia. Forse è proprio questo cambio di arnesi che ha fatto ritrovare ai Jayhawks quel tatto, quel tocco indolente e raffinato nell'interpretare le ballate che sembrava svanito. Rainy Day Music è un disco che ha molti modi per toccare le corde delle emozioni, ma lo fa sempre tenendo le canzoni al centro, senza sollecitare chi ascolta, lasciandosi semplicemente ascoltare, e, in tempi di dischi ingombranti e pretenziosi e sempre sopra le righe, è il suo pregio maggiore.
Perfetto per le prime giornate di primavera, che piova o meno. Postilla dedicata ai fans: la versione de luxe e quella in vinile contengono mezza dozzina di brani in più: Fools On Parade, i demotape di Say Your Prayers, Caught With A Smile On My Face, le versioni acustiche di All The Right Reasons e Tampa To Tulsa e una dal vivo Waiting For The Sun, la canzone che apriva Hollywood Town Hall, il disco più bello dei Jayhawks. Bentornati.