Questo cofanetto contiene
64 canzoni inedite incise da Cash nel corso degli anni novanta, durante le varie sessions che ha fatto con
Rick Rubin per incidere i quattro volumi delle
American Recordings. Un'opera monumentale che Rubin ha estrapolato da più di duecento canzoni rimaste fuori dalle sessions. Cash era un grande lavoratore, amava la musica, amava cantare: lo faceva anche quando non stava incidendo, lo faceva per il piacere di farlo. Così è successo che per ogni disco registrato, Johnny ha inciso da 30 a 70 canzoni.
E quelle che sono state lasciate fuori non erano certo degli scarti, come confermano le 64 canzoni comprese in questo cofanetto.
5CD. Uno è edito, è una sorta di antologia dei quattro volumi delle American Recordings.
Best of Cash on American 15 canzoni, la crema della crema, per il quinto CD del box. Non sto a recensirlo, bastano i titoli delle canzoni:
Delia 's Gone,
Bird on a Wire,
Thirteen,
Rowboat,
The One Rose,
Rusty Cage,
Southern Accents,
Mercy Seat,
Solitary Man,
Wayfaring Stranger,
One,
Hung My Head,
The Man Comes Around,
We'll Meet Again e
Hurt. The Man in Black passa in rassegna brani tradizionali, composizioni di
Tom Petty, Neil Diamond, Sting, Soundgarden, Nine Inch Nails, Nick Cave, U2, e lo fa con la sua voce calda ed avvolgente, incredibilmente espressiva.
Who's Gonna Cry .
Il primo CD del Box, quello che riguarda il periodo più antico, cioè il primo American Recordings (almeno buona parte delle registrazioni ): il disco è acustico. Who's Gonna Cry è un tuffo nella tradizione di cui Johnny era uno degli ultimi interpreti, uno dei pochi in grado di rievocare l'epica delle canzoni, di saperla interpretare.
Il CD contiene brani tradizionali come
Long Black Veil, superba,
Flesh & Blood, triste ed intensa,
Dark as Dungeon, un classico di
Merle Travis che sembra un tradizionale,
Waiting For a Train di
Jimmie Rodgers, ed altri standard quali
Banks of the Ohio,
Down By The Train,
Casey,
I'm Going to Memphis,
If I Give My Soul,
Old Chuck of Coal (
Billy Joe Shaver),
The Caretacker,
Understand Your Man (come Flesh & Blood e un brano di Johnny). Una interpretazione intensa, tutta cuore e anima, con la voce grave che si posa in modo splendido su ogni nota.
Cantare per Johnny era naturale, estremamente naturale.
Trouble in Mind. Secondo CD, totalmente elettrico. Le registrazioni sono del periodo di Unchained, ma alcune arrivano dai dischi seguenti. Il più brillante del box, contiene alcune gemme come la versione di
Pocahontas (
Neil Young) con un violino che accompagna la grande voce. Oppure
Heart of Gold, sempre Neil Young: una sorpresa sentire il vocione accarezzare uno dei pezzi più famosi degli anni settanta.
Commovente
I'm a drifter, che appare in due versioni: io preferisco quella con gli
Heartbreakers, con il piano di
Benmont Tench che accompagna nota dopo nota il cantato del leader. Ma anche
The Running Kind (con
Tom Petty) il rock
Everybody Trying to Be My Baby,
Devil's Right Hand (di
Steve Earle) sono pezzi da novanta. E ancora:
I'm Movin' On (di
Hank Snow) il duetto con
Willie Nelson in
Like a Soldier, l'esecuzione dal vivo (con orchestra) di
Bird on A Wire di
Leonard Cohen. Intensa la versione di
As Long As thè Green Grass Shall Grow di
Peter la Farge oppure
Trouble in Mind, una canzone che vanta centinaia di covers e che conta tra queste un grande come Louis Armstrong.
Senza dimenticare poi l'arcinota
Brown Eyed Handsome Man (di
Chuck Berry con Carl Perkins alla doppia voce) e
Down The Line del vecchio pard
Roy Orbison. Anche
Redemption Songs è per lo più elettrico e prende canzoni da Solitary Man e The Man Comes Around. Ci sono echi del suo passato di country man come la brillante rilettura di
Cindy (
Get Along Cindy, ve la ricordate nel film
Rio Bravo di
Howard Hawks (da noi Un Dollaro D'Onore), cantata da
Ricky Nelson e
Dean Martin, con il vecchio
Walter Brennan a fare la doppia voce mentre qui è la volta di Nick Cave) o la strepitosa rilettura acustica del tradizionale
Hard Times, che spesso Dylan ha cantato dal vivo.
Commovente il duetto con
Joe Strummer nella splendida
Redemption Song di
Bob Marley, notevole anche il duetto con
Fiona Apple in
Father and Son (di
Cat Stevens), Cash era un interprete unico e sapeva cantare qualunque canzone, rendendola irrimediabilmente sua. Questo box ne è la conferma definitiva. Basta ascoltare
Big Iron, turgida western song di
Marty Robbins che Johnny rifa come Martin era solito cantarla cinquanta anni fa, oppure gli standard di
Glen Campbell e
Jimmy Webb,
Wichita Lineman e
Gentle on my Mind, o l'ultra classico
You Are My Sunshine, composto dal Governatore della Louisiana (ma erano gli anni trenta e quaranta: è stato eletto due volte)
Jimmie Davis. Cash amava ricordare le sue canzoni, ricantarle, riproporle nella loro versione più classica, personalizzandole con il suo modo di cantare: amava recuperare quelle che aveva ascoltato quando era ragazzo e quelle che aveva scoperto nel corso della sua vita. Come il bluegrass
Salty Dog, il gospel
You'II Never Walk Alone (è stato un successo per Elvis) e l'old fashioned
Chattanooga Sugarbabe.
Chiude il CD una nuova versione, più scarna, di
The Man Comes Around, la canzone più bella dello scorso anno. La canzone manifesto di Cash, che negli anni novanta ha ricostruito la sua carriera e si è riproposto alla grande, come conferma proprio questa canzone, composta proprio da Johnny.
My Mother's Hymn Book Si tratta di un disco a sé, un disco che Johnny aveva inciso appena dopo American Recordings, ma che non è stato mai pubblicato. Un disco di gospel, di canzoni tratte dal libro di sua madre. Il libro di canti religiosi che mamma Cash cantava ai suoi figli a casa oppure in chiesa. Un libro che ha segnato la vita di Johnny e che gli ha insegnato molto sulla musica che poi avrebbe fatto sua. I grandi interpreti della musica Americana, da Cash ad Elvis, da Cooke a Ford, hanno sempre amato il gospel, il canto religioso, ed hanno registrato moltissime canzoni in questo stile.
Erano anche musicisti in possesso di voci fuori dall'ordinario, oggi sarebbe impensabile, vi immaginate Sheryl Crow che canta gospel? Impensabile. 15 canzoni, quindici inni a Dio, che Johnny interpreta alla sua maniera. Voce chiara e profonda, una chitarra come accompagnamento, il resto lo fanno le melodie. Ascoltate
I Am A Pilgrim, struggente,
I Shall Not Be Moved, piena di gioia,
Doo Lord, una preghiera,
I'll Fly Away, semplicemente splendida. E questo vale per il resto delle canzoni, dove la voce regna sovrana e da una forma alle melodie, le plasma, le libera e le lascia andare in cielo, pure ed incontaminate. Johnny era un uomo religioso ed ha servito Dio, malgrado la sua vita spesso aveva deviato il percorso, ma June glielo aveva fatto ritrovare e lui era tornato ad essere un uomo di chiesa. E, ascoltando un disco come questo, ci si rende conto della sincerità dell'interprete.
Incidere un disco di gospel negli anni cinquanta o sessanta era normale, inciderlo negli anni novanta no: ma Cash lo ha fatto perché lui ci credeva, ci aveva sempre creduto. Complesso e molto lungo, sono almeno quattro ore e mezza di musica, il box merita un lungo ascolto ed una profonda riflessione: c'è qualcuno, oggi, in grado di fare musica a questi livelli? No, penso proprio di no: Cash era unico e questo è il suo testamento definitivo.