Massimo Bubola è il miglior cantautore italiano. Non è allineato con i media e quindi viene considerato poco o, addirittura, ignorato. E questa è una vera ingiustizia. Se ci fosse un minimo di serietà da parte della stampa e dei media nostrani, un talento come quello di Massimo sarebbe da tesaurizzare, da preservare per i posteri.
Segreti Trasparenti è un disco splendido che da dei punti ai precedenti lavori in studio dell'autore, soprattutto
Diavoli e Farfalle e
Mon Tresor. Quei dischi, che risalgono a cinque e sette anni fa, avevano qualche piccolo errore, come la scaletta poco equilibrata, che qui viene risolto a due livelli.
In primo luogo il suono, un suono nuovo, coinvolgente, a cui non è estraneo
Michel Gazich, da tempo collaboratore di Massimo, nonché nostro lettore e, talvolta, collaboratore. In seconda battuta la struttura del disco, molto equilibrata e decisamente scorrevole.
Segreti Trasparenti si ascolta e si riascolta e non cala minimamente, anzi viene continuamente voglia di rimetterlo nel lettore e la scaletta è pressoché perfetta. E questo è il banco di prova più difficile per un disco. Ho in mano Segreti Trasparenti dalla fine di Novembre, lo conosco più o meno a memoria, ma mi viene continuamente voglia di risentirlo. Ci sono delle soluzioni sonore geniali, come l'uso della doppia voce femminile (
Luciana Vaona) più accentuato rispetto al passato o certi intro di violino, chitarre e steel guitar.
Gazich si inventa dei riff spettacolari, come i contrappunti in
Tutto è Legato o gli stacchi folk de
La Fontana, e questo da più respiro alle canzoni, le allarga, le lascia crescere sia dal punto vista melodico che da quello della struttura vera e propria. Dove troviamo una canzone come
Tornano i Santi, qui in Italia ? Chi ha il coraggio di scrivere liriche di questo genere e di musicarle con tanta lievità e profondità al tempo stesso ? Bubola sa emozionare, sa toccare le corde più profonde del nostro cuore, e Segreti Trasparenti è certamente la sua opera più compiuta. Ha richiesto molto lavoro, mesi e mesi, ma il risultato è importante. Undici canzoni, più di cinquanta minuti di musica.
Ma, al contrario di quanto era successo in passato, questo disco non ha una sola nota fuori posto e si gusta dalla prima all'ultima nota.
La Sposa Del Diavolo è un duetto maschile femminile di sicuro effetto. Bubola e la Vaona ci introducono in una melodia triste e coinvolgente, dalla timbrica sofferta, che richiama Cave e la Minogue, ma il substrato è quasi classico. Inoltre la voce di Massimo è migliorata decisamente rispetto al passato.
Specialmente In Gennaio è una fluida ballata dal timbro folk rock dedicata alla memoria del grande
Fabrizio De Andre.
Una canzone di struggente bellezza che chiede solo di essere ascoltata, un omaggio accorato da parte di un collaboratore e, soprattutto, di un amico.
Roger Mc Clure è più elettrica, ma la matrice folk è sempre presente. Un testo amaro, una canzone sulla memoria.
Stai con Me non ha bisogno di aggettivi, va solo ascoltata con attenzione. È una di quelle composizioni di Massimo dal carattere interiore in cui i particolari (note, accordi, intro della voce, la morbidezza degli archi) diventano basilari per la riuscita finale. L'armonia delle chitarre (Massimo e
Simone Chivilò, mentre
Anchise Bolchi dipinge con la steel guitar) si fonde alla perfezione con il lavoro di Gazich (piano e violino).
La Fontana (E la Domenica) trasporta la canzone di estrazione popolare ai giorni nostri. Una ballata ad ampio respiro, giocata su un tempo veloce e sulle due voci dei protagonisti. L'impianto teatrale del dialogo è stemperato dalla bella parte strumentale.
Entrambi è interiore, vellutata e struggente. Flauto, piano e violino creano la cornice per la voce.
Quella Campana è tra le cose più riuscite del disco. Una grande melodia a cui l'apporto del violino risulta fondamentale, un testo profondo, una costruzione perfetta. Ascoltate i contrappunti delle steel guitar e le carezze del violino: un arrangiamento di grande spessore per una canzone di rara suggestione.
Tutto è Legato ha un approccio più rock, un arrangiamento ricco ed una storia narrante che unisce passato e presente. La solarità di
Per Quanto Tempo stacca di netto questa composizione dal resto del disco Un tocco latino, Messico ma anche Carlos Vives, un beat frizzante, una canzone leggera e dannatamente orecchiabile.
La vedrei come singolo, ma cadrebbe nel nulla visto quello che passano la radio in Italia. Meglio tesaurizzarla nel disco e risentirla fino alla nausea, questo non ce lo proibisce nessuno.
Jetta 'a Luna è un’isola acustica e molto triste, un ritorno alla canzone napoletana dopo la mitica
Don Raffaè in un disco che si sviluppa su tematiche completamente diverse. Un ballata fine, sussurrata da Massimo con il violino di Michele e la chitarra classica ed il mandolino di Chivilq a fare da cornice. Chiude
Tornano i Santi che, come ho anticipato, è il capolavoro del disco. Una canzone splendida, arrangiata in modo superbo, e cantata da Massimo con la collaborazione di
Victoria Williams e
Marc Olson. Una composizione di grande bellezza, suggestiva e commovente, una di quelle canzoni destinate a durare a lungo, molto a lungo.
Degna conclusione di un grande disco, uno di quelli che troveremo in cima alle preferenze di fine anno. Dulcis in fundo: Segreti Trasparenti è il primo disco italiano che esce nel rivoluzionario sistema Hybrid Super Audio, cioè Super Audio CD ibrido, che può essere suonato sia sui CD players normali che su quelli Super Audio.