JASON RINGENBERG (A Day at the Farm with Farmer Jason)
Discografia border=parole del Pelle

       

  Recensione del  30/04/2004
    

Jason Ringenberg, il nativo dell'Illinois leader dei Jason & The Scorchers, portacolori del primo country alternativo degli anni ottanta, che allora veniva chiamato cowpunk, antesignano degli stessi Uncle Tupelo, cambia genere. Non nel senso che lascia il suo abituale campo d'azione, il progressive country o roots rock che lo ha sempre contraddistinto musicalmente fin dai suoi inizi professionali, ma perché ha voluto realizzare una prova particolare, poco usuale anche se non prima ovviamente, un disco per bambini, ne aveva pieno titolo per farlo, essendo padre di Kelsey Beth e Camille Grace, dedicato alla fattoria, ne possiede una nel Tennessee, dove si immagina di trascorrere una giornata tra animali e mezzi di trasporto tipici del luogo.
Un disco semplice e facile, assolutamente poco pretenzioso, costruito col supporto di due ottimi musicisti di Nashville quali il polistrumentista Gorge Bradfute, anche producer per l'occasione e il violinista e banjoista Fats Kaplin, che dovrebbe convincere chi di noi è cittadino della quieta bontà della vita in campagna. Un disco che dipinge gli animali che ne diventano protagonisti con toni troppo idilliaci e lontani dalla realtà, che è assai cruda per alcuni di loro, mucche, pecore e maiali hanno il destino segnato fin dalla nascita, anche laddove si usino i metodi più avanzati, ma che Jason canta per i piccoli con un entusiasmo e uno spirito di partecipazione proprio dei più piccoli.
Un disco che ha un target ben preciso e definito, ma che offre spunti e momenti di quel suo tipico country rock che non pochi seguaci adulti ha conquistato e che pertanto è in grado di interessare anche i suoi fans più fedeli. Un disco ancora che è un invito a cantare i pezzi presentati, meglio se in combinazione con voci familiari. Undici brani, tutti originali, che si avviano con il canto del gallo, che apre Get up up up!, bluegrass disinvolto e scattante con violino e banjo protagonisti e si chiudono con la doverosa buonanotte della ninna nanna. Sundown on the farm, che si presenta come un delizioso duetto tra Jason e Tahra Dergee, bella voce femminile reclutata attraverso lo show televisivo Tahra Time della NPT, che conta anche su di una notevole parte corale costruita su di un sottofondo di violino, viola e armonica.
Ln mezzo a loro A guitar Pickin chicken, country song dal ritmo sostenuto e il supporto di una chitarra jazzy che trova ampio spazio a sua disposizione, Whoa there pony!, altro bluegrass dedicato al pony efficacemente supportato da banjo e chitarra, The tractor goes chug chug chug, un divertente pezzo dai marcati toni rock che ricorda da vicino, guarda la combinazione, lo stile dei Tractors, I'm just and old cow, country quasi slow che sembra muoversi con i tempi paciosi e mansueti di una vecchia mucca, He's hug hug hug, sorta di roadhouse ballad di impronta rhytm & blues, The duggie dance, un motivo che è un vero e proprio invito al ballo e che richiama nel ritmo certe sonorità tipiche della Nitty Gritty Dirt Band, Little Kitty, delizioso motivetto ove giganteggia il coro dei bambini The little Farmers Chorus, Corny Corn, altro confortevole bluegrass con banjo e violino ancora sugli scudi e Hey Little lamb, ancora un bluegrass, stavolta elettrico, con fiddle e fisarmonica che fungono da accompagnatori strumentali.