Dopo la trilogia dedicata alla musica Americana, alle radici, al folk, alla tradizione: trilogia formata da
King of California, 1994,
Blackjack David, 1998,
Public Domain, 2000, Dave torna alla sua forma originaria. Un disco di rock con influenze blues ed alcune ballate. Un disco che si riallaccia al periodo centrale della sua carriera solista, a dischi come
Blue Blvd e
Museum of Heart.
Ashgrove è superiore ai due dischi appena citati, Dave è migliorato sia dal punto di vista vocale che come compositore: ci sono le ballate, che si collegano in modo diretto con Blackjack David e Public Domain, che danno al disco una struttura decisamente migliore. Dave riesce meglio nelle ballate, nelle composizioni legate alle radici, canzoni come
Rio Grande,
Everett Ruess,
Nine Volt Heart, composizioni che si ricollegano alla grande tradizione della canzone d'autore Americana, di cui è diventato uno degli interpreti principali.
I brani rock, come
Ashgrove,
Black Sky,
Out of Control, sono legati maggiormente al passato dell'autore, alla sua vita da rocker, prima nei Blasters quindi negli anni seguenti. È lo stesso Dave a svelarci l'arcano. "I miei fans, gli hardcore fans, mi dicono sempre: ci piace il materiale acustico, ma perché non lo metti assieme a quello elettrico, invece di lasciarlo separato (ndr: Blackjack David e Public Domain erano due dischi essenzialmente acustici, o elettroacustici). Così ho deciso di fare un disco elettrico, ho lasciato da parte violino e mandolino, ed ho ripreso la chitarra elettrica. E in questo disco i colori li da la chitarra, è lo strumento principe". C'è anche
Somewhere in Time, che abbiamo ammirato sul recente album dei Lobos, una ballata roots, dalla melodia forte, cantata da Dave in modo diretto. Nelle ballate
Ashgrove, prodotto in modo semplice da
Greg Leisz, richiama i recenti lavori di Tom Russell, sia per l'uso di certe sonorità che per le composizioni stesse: se poi guardiamo attentamente
Rio Grande, scritta da Dave con Tom Russell, appariva già, in versione completamente diversa, su Borderland. Inoltre l'album mostra un approccio più diretto verso il blues, grazie a canzoni quali
Sinful Daughther o la decisa
Black Haired Lady.
Un disco quindi a due facce: un volto rock o rock blues, ed uno da balladeer, quello che negli anni più recenti abbiamo imparato a conoscere. Leisz ed Alvin hanno voluto in studio dei musicisti esperti.
Bob Glaub, basso e
Don Heffington, batteria, due turnisti principe di LA. Poi troviamo il pianista
Patrick Warren, il basso acustico di
David Piltch e
Chris Gaffney, che contribuisce alle armonie vocali. Le canzoni mostrano la maturità dell'autore che, da anni, scrive ottime canzoni e che, non dimentichiamocelo, era la spina dorsale dei
Blasters. Apre
Ashgrove, brano rock aspro e chitarristico, che ha un train deciso ed un'anima abbastanza bluesy. Dave canta con sicurezza e la canzone corre via spedita.
Ashgrove ricorda la giovinezza di Dave, quando lui andava in quel locale di LA ad ascoltare i musicisti, i bluesmen, dove ha fatto esperienza. Splendida
Rio Grande, una ballata dalle tonalità epiche che rammenta il migliore Joe Ely, suonata con lo spirito giusto, ritmata e decisa, ma dotata di una base melodica di indubbio respiro.
Rio Grande è la tipica story song di frontiera, un modo di fare musica che mi ha sempre affascinato e che solo alcuni artisti sono in grado di proporre. E Dave è tra questi.
Black Sky è una composizione rock con reminiscenze blues: ritmo cadenzato, chitarra e sezione ritmica in grande spolvero, solida e diretta.
Nine Volt Heart invece cattura sin dalle prime note, dall'arpeggio della chitarra, dal calore dell'intro elettrico, dalla voce modulata dell'autore che, di nuovo, si mette a raccontare una storia, in cui malinconia e nostalgia vanno di pari passo, e la canzone cresce ascolto dopo ascolto. Dave ha scritto questa canzone assieme a
Rod Hodges degli
Iguanas, e la composizione appare sul recente lavoro della band di New Orleans.
Out of Control inizia con le chitarre aperte e la sezione ritmica in evidenza, poi diventa una canzone rock che va dritta allo scopo.
Everett Ruess è, a mio parere, il capolavoro dell'album Una story song piena di nostalgica poesia, cantata con il cuore in mano e suonata come Dio comanda.
Dave qui è al meglio, canta in modo perfetto e regala momenti preziosi ai suoi fans con una canzone di grande valore, destinata ad entrare nel novero delle sue migliori di sempre. Il blues elettrico di
Sinful Daughter, sapido e deciso, fa da contraltare alla dolcezza di The Man in Bed, altra ballata che conferma lo stato di grazia dell'autore e che si sviluppa su un tema melodico intrigante.
The Man in Bed, dedicata al padre, appare anche sulla compilation
Parkinsong, un doppio CD benefico, in versione totalmente diversa. Ancora rock blues con la ruvida
Black Haired Girl, chitarristica e vitale. E chiusura con la splendida
Somewhere in Time, che Dave ha composto assieme a David Hidalgo e Louie Perez. Se la versione che appare sul
The Ride dei
Los Lobos è arrangiata alla grande, Dave la propone in modo completamente diverso, giocando le sue carte sulla voce e su un accompagnamento scarno. Due modi di vedere una grande canzone, che rimane tale anche in questa sentita interpretazione.
Bel disco, dove l'autore mostra due facce, quella di indomito rocker, retaggio degli anni ottanta e della sua partecipazione ai Blasters, e quello di balladeer, la sua incarnazione più recente. In entrambi i casi si dimostra un grande musicista. Chiudiamo con un paio di frasi dell'autore: " Volevo fare un disco elettrico, ma non avevo le idee su come farlo, poi Greg mi ha preso per un braccio e mi ha detto: Entriamo in studio ed improvvisiamo. Così siamo entrati in questo piccolo studio chiamato Winslow Court, giù a Hollywood. Ha la stessa grandezza dei Sun Studios ed il proprietario, che fa anche l'ingegnere del suono, si chiama Craig Adams. E non ha paura di sentire delle chitarre, chitarre vere, lo avevo l'amplificatore della mia chitarra alla mia destra e ti posso dire che il novanta per cento degli assoli sono registrati in presa diretta, senza ripetizioni o sovraincisioni. Poi siamo andati da Mark Linett, dove di recente ho registrato la maggior parte dei miei dischi, per incidere le canzoni acustiche e fare qualche sovra incisione".
Ashgrove rocks!