CHRIS KNIGHT (The Jealous Kind)
Discografia border=Pelle

        

  Recensione del  31/03/2004
    

Chris Knight è un giovane musicista originario del Kentucky. Il suo esordio risale al 1998 con l'omonimo album su Decca, Chris Knight, un disco che noi del Busca abbia salutato in modo estremamente positivo. Knight, che fino a quel momento era vissuto in una roulotte, nella cittadina di Slaughters, Kentucky, aveva esordito con un disco secco e diretto. Un suono country/rock pulito ed essenziale, con una voce molto simile (ed anche la musica) a quella di Steve Earle.
Un disco che era piaciuto a chi masticava Americana ma che lasciava spazio ad ulteriori margini di miglioramento. E se il secondo lavoro, A Pretty Good Guy, non diceva molto di nuovo, pur mantenendosi sempre ad una qualità medioalta, è con questo terzo album che Chris esce decisamente allo scoperto. La sua voce "di gola ", il suo suono elettrico trattenuto e le sue ballate solitàrie lo elevano allo status di cult musician. The Jealous Guy deve una parte della sua riuscita alla produzione attenta di Dan Baird (ex Geòrgia Satellites), mentre il resto lo fanno le canzoni.
Canzoni che Chris ha composto con Matraca Berg, Chuck Prophet, Gary Nicholson, Stacy Dean Campbell, Christie Sutherland, Austin Cunningham. Inoltre Baird appare anche alla chitarra ed ha messo attorno a Knight una serie di musicisti, meglio di turnisti, di indubbio valore: Bob Britt, Ty Tyler, Greg Morrow, Joe Hardy, Dave Pomeroy (lo abbiamo visto in Italia con James Talley) Tammy Rogers (splendida al violino), Dan Dougmore. Il disco si apre con la diretta The Jealous Kind, una ballata secca ed elettrica che sembra uscita da un disco di Guy Clark, anche per via del coretto che prende sin dal primo giro di voci. Banging Away è più rock, più vicina al modello Steve Earle, con chitarra elettrica pulsante, sezione ritmica in tiro, fisarmonica e violino a dare più corpo al tutto.
Knight scrive in puro stile Americana e questo disco mostra le sue qualità. Basta ascoltare l'evocativa The Border, sfiorata dalla fisarmonica di Tony Harrell e dal controcanto di Christy Sutherland, per capire che sa scrivere ed ha una voce perfetta per le sue composizioni. Se Staying Up All Night Long sta tra Earle ed Yoakam, la dolce A Train Not Running, in cui la viola di Tammy Rogers funge da seconda voce, ci offre il volto più gentile dell'autore. Carla Came Home si può considerare la canzone manifesto dello stile di Chris Knight.
Sia nella voce che nella strumentazione la composizione segue una tematica classica, tra country e rock, tra amarezza e solitudine. Le liriche di Chris parlano di perdenti, di amori finiti male, di lavoro che non c'è più, di disperazione, di solitudine: tematiche già usate da altri che però Knight mette al servizio di canzoni dalla solida struttura melodica, eseguite in modo perfetto. Non ci sono note fuori posto, né canzoni che escono dallo schema: ma è proprio Ta compattezza della materia che rende Knight un musicista culto, dal suono personale e dalla voce molto caratterizzata. Come confermano Me and This Road, Broken Plow (di impianto più acustico) e l'affascinante Devil Behind the Wheel.
Hello Old Man è un rock and country dal suono pulsante mentre Long Black Highway chiude il disco. A mio parere è il capolavoro dell'album (ed era anche il titolo originario). Una ballata dalla struttura acustica, amara e disperata, cantata con il cuore in mano, che racconta di due ragazzi che girano per le pianure d'America e, una volta terminati i soldi, derubano un distributore di benzina. Seguendo le orme di Steve Earle e John Prine, di Marty Stuart e Dwight Yoakam, Chris Knight si è ormai creato un solido seguito e sta diventando uno dei principali alfieri del suono Americana.