Hayes Carll e la
The Band of Heathens (Ed Jurdi e Gordy Quist) insieme, mica poco.
Materia texana che aderisce simbioticamente a un immaginario che sguazza nell'americana mentre a fare da catalizzatore c'è il folk e il rock, le sponde su cui poggiare
Hayes & The Heathens.
L’idea di raggiungerlo comincia a sedurre.
E tutto scorre in modo naturale, come il mischiare la ‘poetica’ di
Nobody Dies From Weed e Any Other Way, scritte insieme, suonate e metabolizzate.
Cambiano le luci, si scoprono nuovi percorsi, le distanze si accorciano (
See How They Run alla sinistra bellezza di Nothin' To Do With Your Love) via via che i ragazzi toccano reciprocamente le corde delle rispettive sensibilità, dei rispettivi cuori, continuano ad arrivare sorprese (
Water From The Holy Grail alla gran ballata Adeline).
Le Chitarre che stridono fino al finale (
I'm Gonna Be (500 Miles) e You Can't Stay Here) è una conferma di come Hayes & The Heathens abbia una dedizione di tratto texana molto rara, e che funziona perfettamente dall’inizio alla fine.