Picasso's Villa si veste e si sveste senza soluzione di continuità, è come un film illusionistico che non ti fa vedere il trucco, e allora sei più che disposto a restare a bocca aperta.
Anders Osborne mischia rock e ballate, lascia andare chitarre e melodia (
Reckless Heart a
Bewildered), armonica all'accorrenza (gran avvio con
Dark Decatur Love), sullo sfondo, il genere umano incapace di godere del presente, di capirlo e amarlo, se non quando è ormai passato e irrecuperabile.
Sferzante nella bellezza di
Real Good Dirt, a farsi spettacolo uditivo, un viaggio nel rock, pensiero in forma di note, e l’occasione di coglierlo si ripete (
Returning to My Bones), Anders Osborne messo su quella strada, ne sa cogliere spirito e riflessioni (
To Live al finale elettro-acustico di
Le Grande Zombie).
Picasso's Villa crea dipendenza emotiva indolore.