SLOW PARADE (Maybe You'll Come Around, Again)
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  Recensione del  25/05/2024
    

Le varie gradazioni di luce delle chitarre, all’interno dello spazio scenico di Maybe You'll Come Around, Again, sono in perenne conflitto tra loro.
Ed č un punto a favore del songwriter Matthew Pendrick (voce e chitarra), al terzo disco, tra alt.country e rock, Quick Buck a Snake Skin Boots con l'alcolica bellezza rilasciata da Any Drop Will Do, sono premesse che rendono peculiari l'avvicinamento ai Slow Parade.
E trovano la loro giustificazione attraverso la narrazione, la ballata di This Old Van alla solida Junker in the Fast Lane, modellatori della luce del rock come elemento significante, e brucia fino al finale di Last Call for the Band.
Maybe You'll Come Around, Again, per accumulo, si arricchisce d’elementi e la voglia di ascoltare gli Slow Parade aumenta.