PAUL BLACK (Beautiful Sin)
Discografia border=Pelle

        

  Recensione del  17/05/2024
    

Adolescenza con la chitarra tra le mani, arriva il blues e le cose mutano forme e vita.
Quarto disco dopo una lunga pausa, il tempo del blues/rock si svuota il più possibile fino a essere suono e basta, sfondo di un buco chitarristico infuocato quello di Beautiful Sin (a velocità diverse resta attraente, Howl & Moan a Beautiful Sin, da Better Man all'armonica di Let It Rain).
Beautiful Sin e le sue tonalità ricorrenti, inghiottite dall’ellissi della chitarra e riecheggia dal fuori campo nella deliziosa ballata Never Go Home, mai prevedibile, a fronte di una profondità di percezione offerta come totale in The Way, How Long fino alla conclusiva Go on Home.
Si parte, si viaggia e si ritorna col blues di Paul Black, oppure no.