I SHOT A MAN (Dues)
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  Recensione del  23/03/2024
    

In Dues, secondo disco degli I Shot a Man la scelta del blues per scandagliare l’essere nel mondo, la si apprezza di colpo, ascoltando Arnold Wolf, per come Sospinge per terra, costringe a stare ancorato alla propria gravità.
Blues, urbano piemontese, capace di trovare, a sprazzi, la strada verso l'America sulle sponde del Mississippi, pochi ma rilevanti passi, dove le melodie e le chitarre convincono.
Se i Demoni che ci circondano, complicano il vivere quotidiano, Domenico De Fazio, chitarre, Manuel Peluso, voce e chitarre, Simone Pozzi, batteria, cercano scenari dove l'ingombro di corpi, figure, dia un senso a Dues.
Incontri felici di terra e carne blues (Moanin' At Midnight e Left Eyes), in cui ogni spazio è occupato da un brulicante susseguirsi di chitarre, schiacciato in una prospettiva satura e mai piatta nelle ballate (Thieves e Roll and Flow).
Lì I Shot a Man dimostrano una mano sicura nel far respirare i personaggi nello spazio del blues.