OLE LONESOME (Tejas Motel)
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  Recensione del  31/10/2023


    

Quintetto di Beaumont, Texas, blues/rock band quella dei Ole Lonesome e una storia da raccontare, di una sera con il musicista Mike Zito, guidando direzione Deep Ellum, Dallas.
Lungo la strada incrociano il Tejas Motel e il disco d’esordio inizia a prendere forma.
Zachary Feemster (voce e chitarra) e l’altra chitarra di Greg Achord, comandano un blues/rock che inghiotte e provoca vertigini senza (più) preavviso dal cuore di Yvette ed esplode tra due piccole perle, Gold Chevy e Steady Mistreater.
Difficile star lontano a qualcosa di necessario, vitale, alla ricerca della continua contaminazione con una spudorata, contagiosa, patina chitarristica, vitale anche in Momma's Worry ed Easy Street.
Mike Zito oltre a produrre partecipa alla festa sonora in Easy Street, in una delle tante, infinite espressioni del suo talento, e proprio per questo motivo diventa, per Tejas Motel, un lasciapassare autoriale.
In The Fool e la stessa Tejas Motel, non solo le parole hanno un corpo, e quel sbatterci contro è più di quanto si possa sperare in quel lento e proficuo piacere.
Nessuna genuflessione, Tejas Motel continua a “guardare meglio” attraverso i solchi intrecciati della scena blues/rock in Natural Fact e mentre il Texas li inghiotte nella notte, ti accorgi che gli Ole Lonesome hanno capito bene chi essere, che cosa fare, dove andare.