C’è fuoco anche in
On Your Time, quarto disco che ha uno stretto legame con quello d’esordio e con il chitarrista scomparso a soli 42 anni, Jason Cope.
Riprendono a raccontare del personaggio ‘Uncle Lloyd’ e quella capacità, l’impeto e la passione che si libera piano da
The Man From Everywhere e si concentra in una miscela di rock sudista e alt.country deflagra...
Energia, forza che da un momento all’altro può manifestarsi, irradia i 7 minuti di
Cut the Grass, il calore come magnetismo che rischiara anche
Devil in This Holler e che attira inesorabilmente l’attenzione di chi cerca di provvedere alla propria famiglia in
Famine Fortune.
Il tempo che passa e si cerca di afferrarlo mentre si diventa adulti… e si cerca di bere meno (alcol), passaggi introspettivi (una marcia in più dalle ballate,
On Your Time,
If Not for the Rain e soprattutto
Broken Down Dam).
All’armonica che colora
Border Lord, diretta, solidissima, comunicativa, con i suoi momenti di grazia, che ti lascia la sensazione di aver capito meglio ciò che già credevi di sapere sui The Steel Woods.