Ryan Bingham nella selvaggia e solitaria scena del Montana produce e suona
Watch Out For The Wolf.
È breve, 7 brani, ed è forse la sua fortuna.
Non è baciato dalla grazia del suo talento ma ha qualche barlume di intuizione, perchè non riconoscerlo?
Si nota in apertura con
Where My Wild Things Are e in chiusura con
This Life, legate da parole e strumentazione, si resta a contemplarle senz’altro, instancabilmente, senza nessuna speranza, nell’attesa.
Dopotutto è Ryan Bingham, si avverte in
Shivers e
Devil Stole My Style ma soprattutto in
River Of Love, Watch Out For The Wolf è come un libro dal contenuto ambiguo, un passatempo che si praticava di nascosto, ma a cui non si accordava dignità pari ad altre letture.
Eppure.