Debutto solista per
Duane Betts, chitarrista e songwriter apprezzato nel recente progetto della
Allman Betts band, torna a focalizzarsi dove si trova più a suo agio, melodie tra Southern Rock, Blues & Roots e Americana.
Il Figlio del fondatore della Allman Brothers Band, Dickie Betts, in
Wild & Precious Life fa notare come non sia portato a distrarsi molto dall’immagine di famiglia, ma piuttosto di essere concentrato sulla propria essenza ascoltando
Evergreen,
Waiting on a Song alle ballate di
Forrest Lane e
Colors Fade.
Chitarre che pungono (
Saints to Sinners e
Stare at the Sun), come passare dal b/n di allora, sostituito dal colore, accesissimo, con un effetto-rock che moltiplica quella particolare enfasi melodica che è così congeniale a Duane Betts.
Ecco allora
Under the Bali Moon, e Non spiazza di certo tra le coordinate della strumentale, un gran lavoro in
Sacred Ground, coinvolgendo con una rilettura del presente filtrata attraverso il passato, e poi eccolo affiancato da
Marcus King in
Cold Dark World.
Il rock è pieno di memorie, pieno delle vite lunghe di immagini passate, del loro tempo umano, del loro peso variabile, del loro spessore non calcolabile, dei loro confini mai chiaramente tracciati.
A chiudere la dolcezza crescente di
Circles in the Stars, giri concentrici di una melodia che impongono continue discese e risalite – e non semplici movimenti di avanti e indietro, tanto da provare una sensazione che è ancora viva, ma che è difficile descrivere.
Come una mano appoggiata sul cuore.